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Sei lauree a 25 anni, il record di un giovane sardo è uno schiaffo a chi non crede negli studi

Uno schiaffo a chi snobba gli studi. E l’Università. A darlo è un giovane 25enne di Cagliari: si chiama Samuele Cannas. Il 14 luglio ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia all’Università di Pisa. È la seconda laurea considerando anche quella in pianoforte presa nel 2017 al Conservatorio di Cagliari. Ed entro dicembre ne vuole conseguire altre quattro: in biotecnologie a settembre, in ingegneria biomedica a ottobre, in biotecnologie molecolari sempre a ottobre e la licenza magistrale in scienze mediche a dicembre. Se dovesse riuscire nell’intento, scrive la stampa sarda, sarebbe il primo italiano ad aver ottenuto sei lauree ad appena 25 anni. Sempre entro la fine del 2021, sempre se l’ambizioso progetto dovesse realizzarsi, il pluri-dottore Cannas avrà superato tra i 150 e i 160 esami in appena 5 anni.

Il record negativo di laureati è del Belpaese

E pensare che gli ultimi dati Eurostat ci dicono che in Italia, complice il calo di iscrizioni, si stenta tantissimo a conseguire la laurea.

Nel nostro Paese, solo il 23,4% degli occupati dichiara di avere la laurea, a fronte del 36,8% dell’Ue a 28 e del 47,2% del Regno Unito, del 43,3% della Francia.

Senza dimenticare i tanti giovani, soprattutto nel biennio delle superiori ed in certe Regioni, come la Sicilia, che lasciano prima del tempo e non arrivano nemmeno a conseguire un diploma.

“Solo un obiettivo da raggiungere”

“Non volevo fissare un record ma raggiungere un obiettivo: padroneggiare la robotica nell’ambito della chirurgia, le lauree sono semplicemente un mezzo per raggiungere questo fine”, spiega all’Ansa il giovane Samuele Cannas.

Spiega quind perché ha voluto sostenere così tanti esami. “Ho iniziato il mio percorso con la medicina e ho notato che alcune competenze non erano presenti come quelle matematiche, che sono fondamentali per traslare la robotica nel campo chirurgico. Quindi quasi per gioco, assieme al mio amico Giulio De Angeli, ho iniziato a dare degli esami extracurriculari per approfondire queste competenze”.

Cannas ha quindi portato avanti parallelamente più corsi universitari con l’aiuto della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

“Poi un esame tira l’altro e sono arrivato a finire tutti gli esami di tutti e cinque i corsi di laurea. E’ stato un percorso favoloso, invito tutti a pensare all’approccio multidisciplinare che sarà il futuro della scienza”.

L’obiettivo di Samuele Cannas è portare in modo strutturale l’uso della robotica nella chirurgia del tratto addominale, nel dettaglio pancreas e fegato, ma lui non pensa di aver compiuto un’impresa eccezionale: “Penso che gli unici limiti siano quelli che ci diamo noi stessi. Ciascuno deve avere chiaro il proprio obiettivo e trovare il modo migliore per realizzarlo”.

“Non mi sento una persona speciale: avevo un progetto, che era usare la robotica in chirurgia, mi sono chiesto ‘qual è il percorso migliore per portarlo a termine?’ e ho scoperto che nel mio caso era conseguire questi titoli. Non è importante il numero di lauree, l’importante è l’obiettivo. Questo è il messaggio che vorrei dare agli altri studenti: non ponetevi limiti, seguite i vostri sogni e non arrendetevi”, ha concluso Cannas.

Le difficoltà a “spendere” il titolo

È bene anche ricordare che non sempre la laurea, almeno in Italia, apre le porte al lavoro: nel nostro Paese le statistiche (dati ufficiali Eurostat) ci dicono solo sei laureati su 10, per l’esattezza il 59,8%, scrive l’agenzia Ansa commentando i numeri, risultano occupati a tre anni dal titolo, una percentuale in crescita di dieci punti rispetto al 2014 ma ancora lontanissima da quella media europea che ha raggiunto l’83,5%.

La nostra Penisola si caratterizza anche per le maggiori differenze tra le regioni che fanno sì che siano italiane le due aree con i risultati peggiori, la Calabria e la Sicilia.

Dipende da Regioni e Paesi

Risulta molto alto il gap tra alcune regioni: in Veneto, ad esempio, vi è una percentuale di occupati a tre anni dal raggiungimento del titolo del 75%.

Quella con la percentuale più bassa di laureati al lavoro a tre anni dal titolo in Europa è proprio la Calabria, con appena il 29,1% di laureati con lavoro a tre anni dalla laurea, mentre la Sicilia fa poco meglio con il 30,1%, seguita dalla regione greca della Sterea Ellada (33,7%).

Tra le regioni con la percentuale maggiore di laureati occupati entro tre anni dal titolo risulta la Bassa Baviera con il 97%, mentre localmente si arriva addirittura al 97,7% nella regione di Luneburgo, nella Bassa Sassonia.

Alessandro Giuliani

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