Il 20% degli Italiani è titolare di redditi sei volte più alti dei loro connazionali.
Lo rileva Eurostat, che mette in relazione i diversi gruppi di reddito e da cui emerge che questo divario nel nostro paese nel 2018 è aumentato passando dal 5,92 al 6,09, anche se il top era stato raggiunto nel 2016 con 6,27.
Ampio divario nelle diverse regioni: il Friuli Venezia Giulia ha un indice del 4,1 tra il reddito del 20% più benestante e il 20% della popolazione più in difficoltà. Segue Veneto e Umbria che segnano un indice del 4,2, mentre la Sicilia e la Campania registrano divari superiori, con il 7,4. Il Lazio segna un indice del 6,5 mentre la Lombardia si ferma al 5,4. La provincia di Bolzano è quella che ha meno disuguaglianze tra i redditi con una differenza di quattro volte tra il 20% più ricco e quello più povero.
Divario anche fra pensionati e giovani. Infatti gli over 65, grazie alle pensioni, resistono meglio. Il divario nel rapporto tra il 20% con i redditi più alti e il 20% con i redditi più bassi è del 4,86 mentre gli under 65 hanno un rapporto del 6,55, in crescita rispetto al 2017 quando era al 6,34.
Appare dunque chiaro che fra i motivi degli abbandoni e delle dispersioni, compreso il profitto scolastico, ci sono quelli legati appunto al reddito e a questa disparità economica che concorre a spaccare il Paese.
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