
La giornalista Selvaggia Lucarelli, madre di un ragazzo di vent’anni, ha parlato, all’interno del programma Hot Ones, su RaiPlay, del suo rapporto col figlio e dell’educazione che gli ha impartito, discutendo anche a proposito della sua esperienza con la scuola.
Ecco cosa ha detto: “Mio figlio non segue le mie orme. Non gli interessa minimamente quello che faccio. E’ abbastanza anaffettivo e se gli chiedono quando è nata sua madre, forse indovina il mese! A parte tutte queste soddisfazioni da madre, aggiungo che non ama lo studio e un giorno mi ha detto di non voler più studiare”.
“Avevo il terrore fosse un lavativo”
“Per me è stato un grande dolore, mentre lui pensava di non studiare e rimanere a casa. A quel punto gli ho fatto capire con leggerezza e delicatezza che doveva andare via di casa, lavorare e guadagnarsi da vivere… Ora fa il cameriere, gli piace il mondo della ristorazione! Mi fa molto ridere che fino a qualche tempo fa fosse l’antisistema, l’anticapitalista… mentre ora lavora nella pizzeria di un noto imprenditore italiano e porta ai tavoli la pizza ai privilegiati del mondo. C’è questo capovolgimento di vita”, ha aggiunto.
“Molti pensano io sia una mamma chioccia, ma non è così! Sono piuttosto una mamma canguro…ti do un calcio nel c**o e vai a lavorare! E devo dire che lui, in questo senso, mi sta dando soddisfazione perché gli piace lavorare. Avevo il terrore che fosse un lavativo. Sono in balia del sapere come sta. Vive a un chilometro da casa mia ma non lo vedo magari per un mese. Non mi telefona, non manda messaggi, non mi scrive. Insomma non so nulla di lui! Io gli scrivo e capita che mi risponda 48 ore dopo. Quindi per vederlo io e suo padre andiamo a cena da lui in pizzeria e ci informiamo su come sta”, ha concluso.
Selvaggia Lucarelli e il docente
Ecco cosa aveva detto la giornalista qualche mese fa in merito ad un suo prof: “La mia materia preferita al liceo classico era filosofia. Avevo un professore molto stimolante, ci dava una tesi e chiedeva agli alunni di elaborare una contro-tesi. Per me era il sogno della mia vita, ero progettata per quello. Per me era meraviglioso. Ero talmente convincente che me le faceva leggere in classe”.
“Ad un certo punto mi disse che avevo uno stile che tendeva a smontare le tesi altrui, io gasatissima. Tornavo a casa e mi chiedevo: ‘quale lavoro mi permette di criticare tutto e venire pagata?’. Poi è venuto da sé. Da piccola volevo piacere agli adulti. Mi hanno mandato nove anni dalle suore a scuola, lì non era facile ribellarsi. Lì ti menavano. E lì ho fatto asilo, elementari e medie. Per questo io meno oggi, sono stata menata”, ha detto ironicamente.