Il seminario si svolgerà Il 1° dicembre presso la Casa di reclusione Cantiello Gaeta ad Alessandria.
Nei due ultimi – e ormai “storici”- appuntamenti annuali della Rete delle scuole ristrette, svoltisi a maggio e luglio scorsi nell’ambito del Salone Internazionale del Libro di Torino e del Festival dei Due Mondi di Spoleto, i docenti che insegnano nei percorsi di istruzione nelle carceri italiane, hanno ragionato, insieme a importanti interlocutori istituzionali, scrittori, giornalisti, dirigenti e docenti universitari, sul tempo e sullo spazio della cultura negli istituti penitenziari, quali punti di connessione tra il mondo del carcere e la società e con loro abbiamo riflettuto sull’insostituibile ruolo che cultura e istruzione hanno nei percorsi finalizzati al reinserimento dei detenuti nella collettività. Grazie ai due incontri di livello internazionale, la Rete è riuscita, negli anni, a rappresentare al grande pubblico i risultati dei percorsi teatrali e culturali in carcere, luogo separato che diviene lo specchio attraverso il quale è necessario che l’intera società passi, se vuole veramente conoscersi.
Teatro e Biblioteche, quali spazi formativi interattivi, sono apparsi alla Rete strumenti adeguati per attivare un’esecuzione penale efficace in linea con il Programma nazionale di innovazione dei servizi per il reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale che la Cassa delle Ammende ha avviato dal 2022 e nel quale trovano spazio tanto le Attività culturali e teatrali, delle arti e dei mestieri, quanto la realizzazione di biblioteche innovative, collegate in rete con le altre biblioteche del territorio, delle Scuole, delle Università degli studi, strutturate in modo da diventare dei veri e propri poli culturali, oltre che di sviluppo di nuove professionalità.
Su questi presupposti il CESP, insieme al LABORATORIO ARTIVIAMOCI, organizza, nell’ambito del V Festival delle Arti recluse (che si svolgerà dal 30 novembre al 9 dicembre 2023 Alessandria), all’interno della Casa di Reclusione San Michele di Alessandria, il seminario di formazione “Istruzione e cultura in carcere. Teatro e Biblioteche nei circuiti penitenziari, articolato in due Tavole rotonde, la prima con autorità, operatori ed esperti del settore, presso la sede della CR, la seconda presso l’Aula Studio di Via Verona per conoscere percorsi esperienze prospettive in particolare per realizzare il TEATRO STABILE del carcere. Tra i due momenti di discussione si svolgerà il Laboratorio creativo nella Bottega d’Arte del Maestro Piero Sacchi, interna al penitenziario durante il quale i detenuti “artisti” saranno tutor dei partecipanti in Xilografia, pittura, modellaggio con carta, scrittura creativa. Il seminario, il primo svolto dal CESP e dalla Rete per quest’anno scolastico, dà seguito a quanto deciso nel seminario estivo svoltosi durante il Festival dei Due Mondi di Spoleto, nel quale è stata avanzata la proposta di costituire Reti territoriali interistituzionali, per calibrare e strutturare l’offerta trattamentale, anche nella prospettiva di riduzione del rischio dei suicidi in carcere, in modo da far uscire le progettualità interna agli istituti di pena dall’eterna rappresentazione di “buone prassi” che non riescono, però, a fare sistema.
Oltre al seminario e allo stage creativo in carcere, il Festival delle Arti recluse prevede altri appuntamenti: si inizierà il 30 novembre con la Mostra di pittura e oggetti di design, sculture realizzate con la carta, nel Laboratorio diretto dall’artista Raffaele Iachetti, sviluppando le grandi espressività creative e plastiche della materia povera (presso i locali della Prefettura); continuerà con la presentazione delle due unità di educazione civica di Almeno uno, per l’a.s. 2023/24, con la partecipazione di studenti, docenti e dirigenti scolastici. Il progetto Almeno uno, con le attività “Continueremo a crederci il sale della terra”- “Auschwitz di là dal mare”, organizza, infatti, incontri a scuola e in carcere per affrontare le tematiche connesse alla violenza di genere. La voce delle donne dà vita a momenti di formazione, il dialogo e le parole creano intrecci teatrali nella scuola e nel carcere. Questo scambio di spettacoli teatrali, nuovi o già proposti da differenti compagnie, crea momenti di confronto e pone studenti e detenuti di fronte agli stessi temi drammatici; Musiche e parole in carcere, il Festival si presenta nello spazio teatrale del carcere, vengono inaugurate le due quinte teatrali realizzate dai detenuti di Artiviamoci e dalla falegnameria del carcere. Un nuovo spazio teatrale animato da parole, musica e danza di detenuti e artisti “liberi” che si incontrano inframmezzando le loro voci, i suoni e i movimenti (presso la Casa di reclusione Cantiello e Gaeta); Serata conviviale. Il Festival propone un incontro conviviale, una cena sociale e proiezione di alcune pillole di “La Voci di dentro” prodotti all’interno delle attività artistiche e culturali del carcere del percorso ICS-ETS; il Fantabruco va in città. I detenuti regalano alla Ludoteca di Alessandria le sei tavole pittoriche realizzate da Artiviamoci che compongono il lungo corpo del Fantabruco, già esposte all’interno e all’esterno del carcere.
Anna Grazia Stammati presidente CESP
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