Si è tenuta, nei giorni scorsi, una interessantissima due giorni di formazione organizzata dalla rete di scuole composta dall’IIS Primo Levi di Vignola, diretto da Stefania Giovanetti, dall’IC3 di Modena, diretto da Daniele Barca e dall’ITE Macedonio Melloni di Parma con a capo Giovanni Fasan. Nella prima giornata, svoltasi il 6 maggio, i relatori hanno trattato la tematica della didattica a distanza in rapporto alla presenza (dott. Michele Capasso dell’Università Federico II), la valutazione e autovalutazione (prof. Piergiuseppe Ellerani dell’Università di Lecce) e dei relativi aspetti giuridici (Giovanni Fasan).
Nella seconda giornata, il 21 maggio, si sono tenute due sessioni in contemporanea , una per il primo ciclo, che ha visto tra i relatori il DT Giancarlo Cerini, Gabriele Benassi, consulente del Ministro dell’Istruzione e il Dirigente Daniele Barca, ed una per il secondo ciclo cui relatori sono stati Annalisa Frigenti, dirigente scolastica collocata fuori ruolo presso il Ministero dell’istruzione, che si è occupata di didattica a distanza e valutazione, il DT Dino Cristanini che ha analizzato l’ordinanza ministeriale sugli Esami di Stato e la Dirigente Stefania Giovanetti che ha intrattenuto la virtuale platea sulla valutazione alla luce dell’ultimo documento emanato dal Governo.
Obiettivo dei seminari, ai quali hanno partecipato un gran numero di docenti e dirigenti, è stato quello di offrire alle scuole strumenti di orientamento in un anno scolastico, ormai nella sua fase crepuscolare, che ha messo in discussione non soltanto un concetto di scuola ormai consolidato, nel bene e nel male, dalla consuetudine, ma che ha stravolto le stesse categorie sulle quali quell’idea si basava. Si pensi alle stesse categorie di spazio e di tempo che, necessariamente, hanno assunto una nuova connotazione e che impongono di andare oltre la fisicità spaziale e la temporalità.
Si è voluto porre il focus, però, principalmente su un’altra categoria, quella che è di più immediata percezione, ma dall’analisi della quale può originarsi quell’orizzonte di senso che più o meno consapevolmente tutti stanno cercando: la PRESENZA, quella categoria che inesorabilmente l’epidemia ha fatto perdere, nella vita e non solo nella scuola. Infatti soltanto muovendo da questa riflessione e da una genealogia della presenza si potrà essere in grado di cogliere quegli elementi di valore che consentiranno di andare oltre la distanza, non soltanto come risposta emergenziale alla crisi, ma come grande opportunità per un ripensamento che conduca ad una rifondazione della didattica non accidentale o di breve durata, ma stabile e permanente, a prescindere dalla distanza.
La riflessione proposta ha inteso offrire uno strumento orientativo nella più che mai complessa fase valutativa ormai alle porte, che ci porta a pensare che, mai come oggi, quel dare valore acquisisca il significato più profondo e difficile di dare un senso, agli apprendimenti degli studenti, ma anche al sistema che ne ha favorito l’acquisizione. La normativa tanto invocata offre appoggi, ma apre anche ferite, lasciando ampi spazi in cui riflessioni di carattere deontologico ed etico si intrecciano, spesso confliggendo tra loro.
Partendo da tali presupposti gli esperti hanno cercato d fornire soluzioni alle problematiche e hanno aperto la strada ad una fase di ricerca che possa condurre a concretizzare in cambiamento e soprattutto, a stabilizzarlo.
Locandina Seminario 21 Maggio 2020 Copy
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