Sempre meno studenti studiano religione

Gli studenti che nelle scuole italiane hanno scelto di non seguire l’ora di religione sono cresciuti anche nell’ultimo anno, arrivando al 12,1 per cento. E nonostante circa un milione, su un totale di 7,8 milioni, avrebbe deciso di avvalersi della cosiddetta “ora alternativa”, gli insegnanti di religione continuano tuttavia  ad aumentare. Per quest’anno nell’organico sono previsti 137 posti in più.

Molte classi, soprattutto nelle scuole superiori del Nord Italia, dove in alcuni casi si raggiunge quasi il 40% di esoneri, durante l’ora di religione restano quasi vuote. Come ha raccontato l’edizione milanese di Repubblica, in una classe del liceo scientifico Beccaria durante l’ora di religione dietro ai banchi restano solo due studenti a cui fare lezione.

La soluzione più logica sarebbe quella di accorpare le classi, riducendo quindi anche il numero dei docenti. Ma, in base all’accordo del 1984 col Vaticano, anche quando il numero per classe è inferiore a 15, durante l’insegnamento della religione cattolica non sono possibili gli accorpamenti. In una circolare ministeriale del 1987 si dice che l’esercizio del diritto di scelta dell’ora di religione «non può costituire criterio per la formazione delle classi e che pertanto deve essere mantenuta l’unità della classe cui appartiene l’alunno». E le classi sono in aumento: 1.167 in più nell’anno scolastico 2015-2016 rispetto allo scorso anno. E quando alcuni presidi hanno tentato l’accorpamento di classi con pochi studenti, la risposta è stata subito un no.

Tra le regioni, quella con maggiori defezioni è l’Emilia Romagna, con oltre il 20 per cento. Con punte del 36% per le scuole superiori toscane. E anche le scuole paritarie non scherzano: nelle scuole superiori non statali abruzzesi ben il 70% degli alunni ha rinunciato all’ora di religione

Ecco perché, nonostante dal 2002 a oggi gli esonerati siano cresciuti dal 7 al 12 per cento, gli insegnanti di religione non hanno subito lo stesso calo. L’organico totale dei docenti di religione per l’anno scolastico 2015-2016 è  in corso di aggiornamento, mentre per quest’anno l’organico previsto è di 137 posti in più. Per un totale di 24.131. Di cui la metà (12.583) con contratto a tempo indeterminato.

Rispetto a dieci anni fa, nelle scuole italiane si contano circa duemila docenti di religione in più.

Il costo dell’insegnamento della religione cattolica, che già oggi supera i 600 milioni di euro all’anno, continuerà ad aumentare. Nonostante gli alunni presenti in aula, anche per via dell’aumento degli studenti stranieri (+24mila le previsioni per l’anno scolastico 2015-2016) continueranno a diminuire.

Pasquale Almirante

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