Anche in Svizzera gli alunni soffrono disagi e per tale motivo si assentano pure per lunghi periodi dalla scuola. Il problema non sta passando inosservato e le autorità scolastiche se ne stanno occupando da anni ma senza riuscire a risolverlo, anzi pare addirittura che il fenomeno sia in aumento. Cosa sta succedendo? Fra le motivazioni venute a galla ci sarebbe la paura.
Secondo quanto scrive un giornale del Ticino, fra le diagnosi più comuni segnalate da pediatri e pedagogisti ci sarebbe l’ansia, e seppure la Federazione Svizzera degli Insegnanti (LCH) fa presente che “non esistono dati o cifre più recenti che affrontino la questione dell’ansia scolastica per tutta la Svizzera”, tale disagio sarebbe “certificato” dai centri di consulenza psicologica che segnalano un aumento massiccio del numero di bambini affetti da questo disagio interiore: gli psicologi parlano che ne sarebbe affetto fino al 20% di tutti gli scolari.
In ogni caso, sembra che tutto sia nato dalle rilevazioni Pisa nelle quali, nel 2015, si attestò per la prima volta che circa il dieci per cento degli alunni era assenteista. Inoltre, si legge ancora sul quotidiano, in un sondaggio sulla salute pubblicato dal Consiglio scolastico di Zurigo nel dicembre 2023, il 15% delle ragazze e il 12% dei ragazzi intervistati hanno dichiarato di aver perso interi giorni di scuola nell’anno scolastico 2022/23 ma senza essere malati.
Ma si sarebbe pure rilevato un aumento del numero di bambini che si rivolgono ai servizi sociali a causa dell’ansia scolastica.
In altri termini, dicono gli osservatori, se prima i ragazzi smettevano di andare a scuola per noia o perché avevano insegnanti non sempre all’altezza o per avere giocato fino a tardi con i videogiochi, da qualche anno a questa parte si sono aggiunti gli studenti che hanno paura della vita scolastica e in particolare dei problemi con gli insegnanti fino ad arrivare al bullismo.
Tuttavia la cosa che più impensierisce sta nel fatto che il fenomeno dell’assenteismo si sta manifestando anche nelle scuole primarie e a volte inizia già all’asilo, interessando così in media un bambino per classe e spesso sono assenze che durano diversi mesi.
Per gli psicologi comunque il fenomeno si può spiegare anche con altre ragioni, come “problemi con le lezioni e con l’insegnante, paura dei compagni e del bullismo, paura di lasciare i genitori da soli, troppa pressione sul rendimento”.
Ma in Svizzera fanno pure i conti con le conseguenze, fra cui il rischio di terminare prematuramente la loro carriera scolastica e dunque le possibilità di trovare un apprendistato, soprattutto nella scuola secondaria superiore.
Ecco ciò che racconta una mamma sul figlio di 11 anni: “Usciva di casa per andare a scuola, prendeva la bici e poco dopo era di nuovo lì – sulla porta di casa – in lacrime. Non sappiamo perché abbia iniziato a stare male, i suoi voti erano buoni e non aveva problemi con gli altri ragazzi. Il tutto è scattato una volta tornati dalle vacanze, al momento di riprendere la scuola ci ha detto: “Non sto bene, non ce la faccio”. Gli venivano attacchi di panico, era catatonico, insomma in crisi totale. Vedere tuo figlio stare male e non poterlo aiutare è straziante. Ora è in cura e da tre settimane prende degli antidepressivi”.
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