E anche i neo-laureati impiegati continuano a crescere: se nel 2007 ne erano stati assunti 75.330 (il 9% del totale delle entrate) alla fine di quest’anno gli studenti accademici con il titolo in tasca saranno 88mila (il 10,6%). Lo studio evidenzia anche come sia la laurea specialistica – quella che nel nostro Paese dà il titolo di “dottore” – a pesare di più: risultano infatti più del doppio degli occupati rispetto a coloro che si sono fermati alla laurea triennale (il 46% contro il 21%).
Per il Presidente di Unioncamere, Andrea Mondello, è la conferma che “le imprese italiane hanno voglia di crescere e hanno ben chiaro che, per competere sui mercati globali, occorrono risorse umane più preparate e più competenti. L’aumento della domanda di laureati e diplomati ne è la conferma, così come la maggiore richiesta di profili professionali altamente qualificati“.
I datori di un lavoro sempre meno manuale e più legato ai servizi guardano quindi con maggiore interesse alle assunzioni qualificate: risulta in sensibile crescita la domanda di dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici. Sono infatti 172 mila le assunzioni previste, il 20,8% delle entrate (+2,5% sul 2007). Si tratta di laureati o diplomati, assunti nella maggioranza dei casi a tempo indeterminato (59,7% del totale, quota più elevata rispetto al 57,5% del 2007).
Guardando alle figure professionali, gli impiegati e le professioni commerciali e dei servizi concentrano 272.340 entrate (il 32,9% del totale delle assunzioni previste, in flessione rispetto al 34,9% dello scorso anno). Cresce, invece, la richiesta di operai specializzati, sia in valore assoluto (+2.300 unità), sia in percentuale (rappresentano il 20,1% delle assunzioni, +0,5% sul 2007). In calo le assunzioni di personale non qualificato: 103.730 richieste nel 2008, contro le 115.420 del 2007. La quota sul totale delle assunzioni è passata dal 13,7% del 2007 al 12,5% di quest’anno.
E dalle imprese piccole, di carattere spesso artigianale, arriva la richiesta ben al Governo nella direzione avviata. A farla è il Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, per il quale “le riforme avviate dal governo, soprattutto in materia di lavoro, sono la strada giusta per sostenere le potenzialità occupazionali dei piccoli imprenditori i quali, però, denunciano grandi difficoltà a trovare lavoratori dipendenti. Infatti nel 2007 gli artigiani erano disponibili ad assumere 162.000 persone, ma oltre la metà di esse sono risultate introvabili. E ciò malgrado gli artigiani investano molto tempo e molto denaro per formare i neo assunti: per insegnare il mestiere ai nuovi dipendenti ogni anno dedicano 103 milioni di ore e spendono 1,6 miliardi. Tanto è vero – conclude Guerrini – nelle piccole imprese fino a 20 addetti la quota di lavoratori a tempo indeterminato è del 90,7%, contro la media nazionale delle imprese dell`86,4%”. Insomma, accanto ad una buona e globale preparazione di base, la parola magica per chi vuole trovare lavoro è destinata sempre più ad essere “specializzazione”.