Attualità

Sempre più automatizzazione e soft skill nei lavori del futuro, anche la scuola deve adeguarsi

Quale indirizzo scolastico far scegliere al proprio figlio? Quale indirizzo gli consentirà di avere ottime possibilità di trovare un lavoro una volta terminato il percorso di studi?

Sono queste le domande dei genitori alle prese con scelte che possono cambiare, anche di molto, il futuro dei propri ragazzi. Scelte che le scuole supportano con eventi come gli Open Day dove vengono messe in risalto le potenzialità degli Istituti ma anche i possibili sbocchi professionali legati allo specifico indirizzo intrapreso.

Secondo una ricerca condotta dalla società di consulenza internazionale Deloitte, entro il 2021 il 61% dei mestieri sarà ridisegnato. In particolare, è emerso che nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la robotica, la digitalizzazione dei processi sostituiranno i lavori a basso valore aggiunto a discapito di nuove figure professionali più qualificate. Sarà necessaria quindi una veloce riconversione delle competenze nelle aziende e nuova forza lavoro che esca con le competenze giuste già dalle scuole superiori.

Una riconversione che, sempre secondo la ricerca, sarà in ogni caso necessaria almeno ogni 5 anni. È finita l’epoca in cui un lavoratore svolgeva la stessa mansione per 30 anni. Si stima che il 40% della forza lavoro sarà “Contingent”, cioè a tempo determinato che da un lato avrà il vantaggio di consentire una dinamica rotazione per arrivare sempre più vicino allo sbocco professionale più affine alle proprie esigenze, dall’altro avrà come aspetto negativo quello di portare ancora più precarietà nel lavoro. Di sicuro ogni lavoratore dovrà essere pronto ad aggiornamenti continui per rimanere al passo con le innovazioni sempre più frequenti.

Vediamo quali sono alcune di queste professioni che avranno maggiormente impatto.

In ambito Human resources si farà sempre più uso di “robotic process automation”: si conta che entro il 2035 l’attività di gestione delle risorse umane sarà quasi del tutto automatizzata. Sarà una macchina ad acquisire i CV, somministrare i test, profilare i dati e utilizzare fonti come Linkedin.

Altro processo aziendale che verrà automatizzato è quello relativo alla preparazione della busta paga, cosi come la gestione dei percorsi formativi.

Il 5G, nuova tecnologia della telefonia mobile introdurrà, invece, nuovi modelli di business nel mondo del commercio elettronico con l’utilizzo dei droni al posto dei fattorini

I futuri lavoratori avranno un approccio, ambizioni e aspettative completamente diverse dai loro predecessori nati con la cultura del posto fisso. Saranno interessati agli obiettivi dell’azienda, attenti ad individuare il giusto equilibrio tra vita privata e il lavoro, diventando imprenditori si se stessi. In quest’ottica sarà vista la formazione continua, cioè come investimento professionale per sé stessi.

Saranno sempre più importanti i soft skills perché le componenti intellettive e creative dell’uomo dovranno essere in grado di “governare” il rapporto con la tecnologia della macchina.

Competenza relazionale, problem solving , gestione della complessità saranno i soft skills che faranno la differenza nei professionisti dei prossimi anni.

Entro il 2024, il 30% delle più importanti aziende mondiali (le cosiddette Global 2000) farà affidamento su un ecosistema virtuale, sicuro, intelligente, integrato e collaborativo, che consentirà loro di funzionare come un’organizzazione senza confini fisici. Si ipotizza che circa i due terzi dei dipendenti delle Global 2000 si sposteranno da ruoli e processi statici e da una cultura gerarchica a team dinamici, multidisciplinari e riconfigurabili, centrati su obiettivi e risultati.

Un nuovo approccio che prima ancora negli ambienti e nei processi dovrà cambiare nella cultura degli addetti ai lavori. Verrà completamente superato l’approccio di lavorare dentro la stessa stanza e lo stesso edificio. Per questo è importante che anche la scuola si adegui al nuovo paradigma culturale richiesto nei prossimi anni.

E’ fondamentale che la scuola continui, quindi, il percorso di evoluzione ed introduca sempre di più la formazione su queste competenze e di rinnovamento della didattica, degli ambienti, strumenti e processi

Dino Galuppi

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