La lingua cinese trova sempre più spazio sui banchi di scuola: studenti e famiglie sanno bene che la sua acquisizione facilita l’ingresso nel lavoro all’estero, per chi vuole trasferirsi, e in Italia.
Se ne parlerà il 7 e 8 settembre e 8 al Miur, nel corso delle due giornate dedicate alla didattica del Cinese-Mandarino nelle scuole superiori italiane che la Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici ha organizzato insieme al Dipartimento “Istituto Italiano di Studi orientali-ISO”, della “Sapienza” Università degli studi di Roma e dell’Istituto Confucio dello stesso ateneo.
La presenza del Cinese-Mandarino nelle scuole italiane non è una novità: già da alcuni anni, infatti, molti istituti hanno attivato lo studio di questa lingua, parlata da quasi 900 milioni di persone al mondo: è ormai dimostrato che chi l’apprende ha “un accesso diretto – ricordano da Viale Trastevere – alle informazioni relative, ad esempio, a imprese, produzione, basi monetarie, cicli del prodotto. Si tratta anche di un processo di internazionalizzazione che si va consolidando nel nostro sistema scolastico e che non riguarda soltanto i licei linguistici, ma tutti gli indirizzi della scuola superiore. Qualche numero utile: le scuole in cui è praticato l’insegnamento del Cinese, curriculare e non, sfiorano le 150. Le regioni in cui maggiormente lo studio della lingua è diffuso sono: l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto. Regioni nelle quali, evidentemente, il tessuto economico e produttivo sembra rispondere più velocemente al processo di internazionalizzazione e apertura in atto”.
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Nel corso della due giorni di Convegno, il potenziamento dell’offerta formativa in lingua cinese nella scuola italiana sarà testimoniato da un ricchissimo numero di relazioni, studiosi universitari, esperti alla presenza del Consigliere per l’Istruzione dell’Ambasciata Cinese in Italia, Luo Ping e dal Direttore generale per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, Carmela Palumbo.
Tra i temi di maggiore attualità e significatività: i materiali didattici, gli strumenti e i metodi di insegnamento, la certificazione linguistica, la didattica cooperativa, la memorizzazione nell’apprendimento.
A conclusione delle due giornate, nel corso delle quali saranno presentate anche esperienze di altri Paesi europei, è prevista una tavola rotonda dedicata alla collaborazione tra le scuole e gli Istituti Confucio, un organismo creato dall’Ufficio “Hanban” del ministero dell’Istruzione Cinese per la diffusione e la conoscenza della lingua e della cultura cinese cui interverranno docenti di Sapienza-Università di Roma e diversi direttori degli Istituti Confucio di molte Università italiane. Tra questi, Zhang Hong, responsabile del Confucio di Sapienza-Università di Roma.
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