Lo studio del coding è sempre più importante nelle scuole perché sviluppa la capacità di scomporre un problema complesso in tante parti per giungere facilmente alla sua soluzione. Un insegnamento utile che i ragazzi potranno mettere in pratica per tutta la vita.
ll coding è una metodologia didattica per educare al pensiero computazionale. Si tratta di un processo logico creativo efficace anche nei primi anni di scuola, perché utilizza metodi e strategie specifiche della tecnologia per la soluzione di un problema complesso.
Non parliamo quindi di uno studio dell’informatica da diffondere a tutti gli studenti, ma di una disciplina trasversale che consente ai bambini e ragazzi di sviluppare dei processi logico-creativi che poi gli consentono di approcciare al meglio ogni fatto e problema quotidiani. Il coding nasce come pensiero computazione perché di fatto utilizza le stesse procedure indispensabili per la programmazione dei robot e di tutte le macchine connesse al mondo dell’informatica ma di fatto “va considerato oggi come un approccio innovativo ai problemi e alla loro risoluzione” (Fonte enteapoca).
Come avviene il processo legato al pensiero computazionale?
Prima di tutto come prima fase è fondamentale comprendere appieno il problema, poi si pensa la procedura logica dell’eventuale risoluzione come una sequenza di istruzioni formali che semplificano per trovare in modo più semplice la soluzione. Il linguaggio della programmazione e quindi il coding è basato sul pensiero algoritmico e sulle sequenze, scelte e cicli. Per sequenza di intende un elenco di azioni da eseguire una dietro l’altra, mentre la scelta consiste nel poter eseguire un’azione selezionandole tra quelle possibili.
Il ciclo, detto anche loop, è una funzione che consente di definire una condizione, al verificarsi della quale, una o più azioni prima individuate vanno eseguite in modo ripetuto.
Ci sono diverse piattaforme digitali che possono supportare l’insegnante nell’utilizzo del coding all’interno della didattica.
Tra le altre possiamo annoverare:
In età più piccola si possono usare anche attività sotto forma di gioco che in sostanza replicano il concetto di algoritmo, sequenza e cicli come, ad esempio, un percorso ad ostacoli nel quale un bimbo, usando un foglio grande o anche semplicemente il pavimento dell’aula, deve fornire agli altri compagni di classe le istruzioni su come muoversi per raggiungere un traguardo, evitando gli ostacoli.
L’importanza dello studio del coding già nei primi anni di scuola è stata riconosciuto a livello internazionale, tanto che oggi è ritenuta dagli esperti la quarta abilità di base oltre a leggere, scrivere e calcolare.
Inserire lo studio del coding all’interno della didattica tradizionale consente ai bambini di sviluppare una forma di pensiero analitica e logica che imparano con giochi, disegni e attività di gruppo.
Ma non solo, lo studio del coding a scuola consente inoltre di catturare l’attenzione degli alunni, stimolando la concentrazione, la memoria, il pensiero logico e la capacità di problem solving, attraverso la ricerca come detto prima della soluzione migliore al problema che si ha davanti (Fonte Agenda digitale)
Nel coding i ragazzi imparano che un “sapere” diventa anche un “fare”; quindi, più stimolante perché può essere messo in pratica da subito, e che lavorando insieme si trova prima la soluzione, quindi gioco di squadra, rapporti interpersonali, collaborazione, gioco, problem solving.
Ci sono tutti gli ingredienti che rende il piatto “coding” molto appetibile da parte di addetti ai lavori e studenti.
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