Si è conclusa il 22 marzo la 17° edizione della RomeCup 2024, svoltasi tra l’’Università degli Studi Tor Vergata il Campidoglio presso la Sala Esedra dei Musei Capitolini e la Sala Laudato Sì, della Protomoteca.
La RomeCup è una manifestazione promossa da Fondazione Mondo Digitale dedicata alle nuove tecnologie come la robotica e l’intelligenza artificiale che dal 2007 diffonde l’innovazione collegando scuole, centri di ricerca, aziende, università ed istituzioni.
L’edizione di quest’anno è stata una multi evento che in tre giorni è stata in grado di proporre ai tanti ragazzi e studenti intervenuti, una esperienza immersiva straordinaria, con particolare sviluppi per il benessere dell’umanità e del pianeta. Al centro della manifestazione come sempre, sono stati gli studenti con l’obiettivo di offrire loro percorsi ed esperienze per vedere le cose da un occhio diverso per avvicinarli a tecnologie ed innovazioni e a professioni sempre più richieste dal mondo del lavoro. Laboratori, contest, gare di robotica, aree dimostrative sono stati gli eventi che hanno caratterizzato anche questa edizione.
Le veloci evoluzioni delle tecnologie hanno cambiato radicalmente le sfide del mercato del lavoro. Sempre più vengono richieste professionalità in ambito Stem, competenze quindi in ambito scientifico, tecnologico, matematico e ingegneristico. Oggi come riporta Confprofessioni, c’è un forte gap tra richieste e disponibilità di professionalità pronte, tanto è che il “23% delle imprese made in Italy, non riesce a trovare professionisti adeguati per guidare la crescita futura”.
Un mismatch che richiede diversi anni per essere sanato, per questo assume un ruolo fondamentale la scuola che deve essere in grado di portare nei prossimi anni quante più persone pronte per essere assunte dalle aziende, aziende stesse che però sono costrette a correre ai ripari e trovare soluzioni “ponte” per non perdere i fondi del PNRR legati alla transizione ecologica e tecnologica.
Per questi motivi manifestazioni come quella di Romecup, patrocinata anche patrocinata da Roma Capitale, Regione Lazio, Unindustria e l’Associazione italiana di Robotica e Automazione (SIRI) ha dedicato particolare attenzione alla ricerca nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale, due delle scoperte innovative recenti e che più di altre avranno un impatto “devastante” nel mondo del lavoro, nelle abitudini quotidiane, nel modo di fare le cose.
Senza interventi strutturali e un maggior dialogo tra scuola, università, associazioni, imprese, il gap rimarrà ampio per molto tempo , senza contare la presenza di vecchi retaggi culturali che ancora provocano un basso numero di donne iscritte a facoltà e percorsi di studi in ambito Stem.
In questa direzione molto stanno facendo gli ITS, percorsi post diploma altamente qualificanti con tante ore svolte presso le aziende che partecipano ai vai progetti. Pratica e studio delle materie specifiche che consentono ai ragazzi che finiscono il percorso di studi di trovare lavoro molto facilmente e in tempi rapidi.
Andrebbero riviste, forse le didattiche degli istituti tecnici industriali per capire se i diplomati hanno acquisito le professionalità almeno di primo livello richiesto dalle imprese, magari accompagnati da corsi di certificazioni brevi ma con know how molto verticale.
Una sfida molto importante per il nostro Paese che da una parte se vinta risolverebbe anche l’annoso problema della disoccupazione.
Vedremo cosa succederà nei prossimi anni, ma sarà importante un monitoraggio continuo in un contesto molto fluido e in continuo cambiamento.
Nel frattempo, però, figure professionali come il “technical operation energy, il business developer, il cyber security manager, il software developer e in generale tutte le figure identificate come project manager”, professionisti con backgroud tecnico che siano in grado di aggiungere competenze manageriali a quelle tecnologiche per gestire risorse e processi, continuano a essere introvabili nel mercato del lavoro.
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