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Sempre più italiani su internet: ma servono più strumenti digitali per non rimanere isolati in caso di Dad

Italiani sempre più connessi ad Internet. Il lungo periodo del lockdown ha fatto crescere, infatti, di tre punti percentuale il numero di famiglie collegate ad Internet.

Sempre più italiani navigano su Internet

Secondo una rilevazione di Auditel-Censis (“L’Italia post lockdown: la nuova normalità digitale delle famiglie italiane”) si è passati dal dall’85,9% del totale del 2019 all’88,4% del luglio 2020.

Inoltre, altro dato rilevante, sono aumentate anche le famiglie che possiedono il collegamento a banda larga su rete fissa. Ci stiamo abituando sempre più ad usare strumenti digitali, infatti durante i mesi di “chiusura”, il 48,6% delle famiglie italiane, ha svolto almeno un’attività online, tra smart working, lezioni a distanza o acquisti su internet. Per 8 milioni e 200.000 famiglie si è trattato della prima esperienza da “connessi ad internet”.

La rilevazione presenta una fotografia di un Paese che ha accelerato la conversione verso il digitale delle proprie abitudini. Dopo i mesi del lockdown sono aumentati, infatti, sia gli italiani che si collegano ad Internet, parliamo di 47 milioni e 200.000 (pari all’80,6% della popolazione con più di quattro anni), sia la frequenza dei collegamenti giornalieri (si collegano tutti i giorni 42 milioni e 200.000 italiani, ovvero il 72,1% della popolazione con più di quattro anni).

Risultano in aumento anche il numero dei device utilizzati. Nel 2019 i device sono continuati a crescere, soprattutto quelli smart: sono nelle case degli italiani 112 milioni e 400.000 schermi da cui è possibile seguire programmi/contenuti televisivi tradizionali o in streaming, 600.000 in più rispetto all’anno precedente.

Gli smartphone si confermano al primo posto tra i dispositivi utilizzati, con oltre 44 milioni apparecchi nelle case degli italiani, in crescita del 2,4% rispetto al 2018, che in valori assoluti significa addirittura di oltre 1 milione in più. Seguono le Tv, che sono 42 milioni e 700.000, in lieve ripresa rispetto allo scorso anno (+ 1,1%) come effetto del boom delle smart tv, che ormai sono oltre 10 milioni (7 milioni e 700 mila quelle effettivamente collegate) e sono possedute dal 34,7% delle famiglie italiane. Se alle smart tv si aggiungono i dispositivi esterni che permettono di collegarsi ad Internet, si arriva ad un totale di oltre 10 milioni di apparecchi collegati al web (+61,0% rispetto al 2018) e ad oltre 8 milioni e 300.000 famiglie collegate con un dispositivo in grado di collegarsi ad Internet.

Dati che delineano una situazione di continua crescita del digitale nelle case degli italiani, una progressiva alfabetizzazione digitale delle famiglie che spaventate dall’emergenza sanitaria e dal nuovo contesto hanno capito quanto può essere importante avere una connessione a banda larga in casa. Cosi, chi non era già organizzato adeguatamente si è mosso comprando nuovi dispositivi e collegando le proprie case con connessioni internet veloci.

Tanti ancora senza Internet 

Ma è importante leggere i dati anche al contrario. Perché ancora esistono enormi gap e la digitalizzazione non copre tutta la popolazione. Sempre durante lockdown sono stati oltre 3 milioni gli italiani completamente isolate non avendo in casa neanche uno smartphone. E per queste persone si tratta di un vero isolamento sociale.

Quello dell’emergenza sanitaria che ci ha costretti a stare a casa è stato il più grande esperimento sociale di massa almeno per l’Italia, con oltre 15 milioni di persone “costrette” a ragionare e fare per la prima volta le cose in formato digitale. Spesa acquisti, didattica, smartworking esperienze prima nella maggior parte di casi mai provate.

Ma non occorre dimenticare chi, non per sua volontà, non ha potuto partecipare a questo esperimento sociale non avendo la possibilità di connettersi. Per questo motivo l’emergenza sanitaria ha anche ulteriormente aumentato le distanze tra le famiglie medie e benestanti dalle famiglie meno abbienti.

Per far in modo che l’alfabetizzazione digitale diventi per gli italiani “la normalità digitale” occorre che nessuno rimanga indietro.

Nella nuova società digitale in cui viviamo la vera sfida è quella di rendere trasversale la disponibilità della connessione Internet a banda larga e dei relativi dispositivi.

Il contesto del dopo Covid che tutti ci auguriamo arrivi il prima possibile, ci lascerà una società in ogni caso diversa, un Paese più digitalizzato e moderno. E questo deve essere valido ed applicato per tutti.

Dino Galuppi

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