Inqualificabile il comportamento dei docenti presenti in Senato durante la votazione del maxiemendamento qualche girono fa. E’ la posizione del capogruppo del Pd, Luigi Zanda che ha sentito il bisogno, nonché il dovere di scrivere allo stesso Grasso a nome delle senatrici e dei senatori del Partito Democratico con una lettera, che e’ stata inviata per conoscenza anche tutti e 112 senatori democratici.
Zanda asserisce: “Le esprimo la nostra piu’ netta disapprovazione per quanto accaduto oggi pomeriggio nell’Aula del Senato. A mia memoria, mai prima d’oggi si erano viste in Parlamento le tribune del pubblico piene di persone che, ammiccando a parlamentari in Aula, urlavano insulti gravi e volgari ai senatori, persino riprendendoli fotograficamente con tanto di flash, senza che venisse disposto il loro immediato allontanamento, cosi’ come previsto dal nostro Regolamento e cosi’ come necessario per consentire l’ordinato svolgimento dei lavori”
Insomma i docenti, secondo Zanda, hanno inveito contro i senatori al di là di qualunque logica e buon senso: “E’ stato un episodio gravissimo, un pessimo passaggio dei nostri lavori. Per tutta la seduta pomeridiana sui banchi del gruppo dei senatori 5 Stelle sono state esposte candele accese senza che ne sia stata ordinata l’immediata eliminazione”.
Quel che è più grave, secondo il senatore, è la mancanza assoluta di rispetto per un luogo sacro della democrazia come il Senato: “Da ultimo, considero un pericoloso precedente che siano state consentite intimidazioni durante le dichiarazioni di voto di numerosi senatori, insultati con urla, minacciati personalmente e fatti segno di gravi apprezzamenti. Le segnalo, Signor Presidente, che si e’ trattato di numerose, vistose e intollerabili violazioni del Regolamento e, soprattutto, che e’ stata inferta una gravissima ferita alla dignita’ del Senato, luogo sacro della Democrazia. Il dissenso puo’ assumere forme verbali anche aspre, ma in Parlamento non puo’ essere tollerata la violenza in qualsiasi forma venga esercitata. Oggi si e’ passato il segno”
Secondo alcune testimonianze, fuori dal Senato i docenti incriminati sono stati avvicinati dalla Polizia di Stato la quale ha loro comunicato che i Senatori del PD li hanno denunciati per le proteste, perché il regolamento lo vieta.
Questi il racconto dei fatti e la posizione del capogruppo Pd. Ma, come diceva il buon Pirandello, bisogna riattaccare la coda al mostro per valutare con equità tutta la situazione. Sarà stata pure una gravissima ferita alla dignità del Senato: ma chi pensa alla mortale ferita inferta alla democrazia da una decisione che non rispetta l’opinione di quasi tutto il mondo della scuola?
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