Il Tribunale di Verbania sentenzia che gli anni di pre-ruolo di una docente devono essere riconosciuti per intero anche quelli successivi al quarto anno.
Infatti la sezione del lavoro del Tribunale di Verbania, con sentenza n.127/ 2017 pubblicata in data 27 settembre 2017, condanna il Miur alla corresponsione delle differenze stipendiali tra quanto in effetti percepito da una docente e quanto le sarebbe spettato legittimamente, riconoscendole il diritto alla ricostruzione della carriera dell’intero periodo di precariato.
Il Miur è stato condannato anche al pagamento degli interessi legali e la rivalutazione monetaria dalla data di maturazione di ciascun incremento retributivo fino al saldo, oltre al pagamento delle spese di lite determinata in € 1500,00.
Nella sentenza il Giudice richiama con forza il principio di “non discriminazione” derivante dalla normativa comunitaria e in particolare la sentenza 13.09.07 in causa C-307/05 della Corte di Giustizia Europea laddove ha affermato che “La nozione di condizione di impiego di cui alla clausola 4 , punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18/Marzo/1999, contenuto in allegato alla direttiva del consiglio 28 giugno 1999, 1999/70/CE, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo indeterminato, dev’essere interpretata nel senso che essa può servire come base ad una pretesa come quella in esame nella causa principale, che mira all’attribuzione, ad un lavoratore a tempo determinato, di scatti di anzianità che l’ordinamento nazionale riserva ai soli lavoratori a tempo indeterminato. La clausola 4, punto 1 dell’accordo quadro dev’essere interpretata nel senso che essa osta all’introduzione di una disparità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato……”
In conclusione il Giudice in Sentenza scrive: “deve essere riconosciuto il diritto della ricorrente alla progressione professionale retributiva ed a percepire le differenze stipendiali maturate in ragione dell’anzianità di servizio e di conseguenza il Ministero resistente deve essere condannato a corrispondere le differenze stipendiali maturate cumulando tra loro i diversi periodi lavorati”
Una decisione giudiziale importante grazie alla quale la docente, difesa dagli avvocati Pietro Raimondo e Domenico Ligato, ha ottenuto piena giustizia. Questa sentenza spianerà ulteriormente la strada a centinaia di Docenti e personale ATA verso un più che mai legittimo diritto alla piena valorizzazione giuridica ed economica di tutto il servizio di precariato con ogni consequenziale statuizione in termini di scatti di anzianità, differenze retributive, ferie non godute, oltre il risarcimento del danno che la Suprema Corte di Cassazione non ha affatto escluso in particolari condizioni del lavoratore/ricorrente.
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