Secondo Italia Oggi sarà richiesto ai 150 mila precari, cui è stato promessa l’immissione in ruolo, non solo una più ampia duttilità nello sfruttamento delle classi di concorso, in modo da poterli utilizzare per l’insegnamento di materie affini rispetto a quella di abilitazione, ma anche di essere assunti là dove c’è più necessità.
Ciò richiederà un più alto tasso di mobilità e in particolare dal Sud verso il Nord per compilare la nuova graduatoria nazionale.
La modifica, su cui si sta lavorando al Miur, richiederà un intervento di legge che dovrà appunto disciplinare la materia della mobilità in sede di prima chiamata.
E se si starebbero già cercando le soluzioni, i tecnici del ministero starebbero pure analizzando la composizione non solo delle Gae, ma anche delle graduatorie di istituto: sopravvivrà, dice Italia Oggi, la seconda fascia, da cui i docenti saranno chiamati per le supplenze che non potranno essere soddisfatte con il nuovo organico funzionale che nascerà proprio grazie agli esuberi che si avranno con i 150 mila.
Per questi insegnanti si aprirà la strada del concorso che sarà bandito nella primavera del 2015 e si calcolano buone possibilità di assunzione: potrebbero non superare le 200 mila unità per 40 mila posti.
I ragionamenti a viale Trastevere si fanno concitati in questi giorni in cui si danno le prime indicazioni per impostare il lavoro.