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Senza punizioni adeguate non c’è disciplina!

Ripristinare il rigido regime di disciplina, ad iniziare dalle tradizionali punizioni di metà Novecento che sembravano superate. E’ quanto intende fare il ministro britannico dell’Istruzione, il conservatore Michael Gove, che consegnerà a giorni ai docenti le nuove linee guida. Il ministro, da sempre critico nei confronti dei metodi cosiddetti “innovativi” in maniera di disciplina scolastica, sostiene che punizioni “dure ma proporzionate” siano cruciali per impartire efficacemente l’educazione e per questo invita gli insegnanti a non aver paura di “essere duri con i ragazzi”.

Dalle prime anticipazioni sulle nuove direttive, il modello scolastico del Ministro prevede che gli studenti più indisciplinati potranno essere puniti con l’obbligo di raccogliere rifiuti in giro per la scuola, ripulire muri da scritte e graffiti, tagliare l’erba in giardini e aiuole. Ma potranno anche essere costretti ad anticipare l’orario di ingresso a scuola o esclusi da eventi e privilegi, come la giornata senza uniforme.

La notizia giunge però proprio mentre Gove è al centro di una bufera politica, dovuta al mancato rinnovo dell’incarico per la responsabile dell’organismo ispettivo nelle scuole (Ofsted) , la laburista Sally Morgan (ex collaboratrice di Tony Blair), accusato di volerla sostituire con un candidato vicino ai Tory. Gove respinge le accuse affermando che “ogni tanto è necessario un ricambio ai vertici per avere uno sguardo più fresco”. Un concetto che però non vale per mantenere la disciplina. A costo di rispolverare i metodi più tradizionali. Che in tanti davano già per superati.

Alessandro Giuliani

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