“La scuola paritaria deve essere valutata, così come la scuola statale” afferma il presidente Luigi Sepiacci durante il Convegno “Valutare le Scuole”, all’interno della 68° Assemblea Nazionale A.N.I.N.S.E.I. – l’Associazione Nazionale degli Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione, “ma non si possono penalizzare le famiglie e i gestori delle strutture private a favore esclusivo delle scuole statali”.
“Occorre garantire una effettiva libertà di scelta, che è libertà costituzionale, e superare l’impasse relativo alla cattiva interpretazione dei vincoli economici, relativi alla scuola paritaria”. “Il fatto che si sia in un fase di crisi e che manchino risorse economiche non può portare ad una assoluta disparità di trattamento tra sistemi educativi”.
“In questi giorni si sta selezionando il nuovo personale docente a livello nazionale statale”, spiega il presidente Aninsei, “dove pensate verranno pescati questi circa 60mila nuovi insegnanti? la risposta è semplice: molti di essi dalla scuola paritaria”.
“Si tratta di un vero e proprio saccheggio: i professori infatti vanno via dalla scuola paritaria non perché si trovino male. Spesso anzi vivono questo passaggio, così come i loro studenti, come un vero e proprio trauma. Vanno però via in quanto la Scuola Statale dà maggiori certezze economiche, perché le scuole paritarie sono poste proprio dallo Stato in una costante situazione di precarietà economica”.
“E questo è un ulteriore tassello di una mancata, mai realizzata, parità tra sistemi di istruzione”.
“Non potrà aversi una efficiente ed efficace valutazione del sistema scolastico fino a quando non sarà realizzata una effettiva parità, anche economica, tra scuola statale e scuola paritaria”, conclude Luigi Sepiacci.
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