Lo sciopero generale si avvicina.
Come previsto nessuna novità di rilievo dal confronto tra Miur e sindacati tenuto lunedì 8 aprile nel tardo pomeriggio.
Alla Tecnica della Scuola, Elvira Serafini, a capo dello Snals, rincara la dose: “Il tempo delle favole è finito, vogliamo atti concreto da parte del Miur. Il ministro, pur rispettando le nostre posizioni, ha rinviato tutto ad un intervento del Consiglio dei Ministri. Per gli aumenti degli stipendi, purtroppo, non credo che siano soldi sufficienti. Non ci faremo illudere, però, da vaghe promesse della politica”.
Timore di strumentalizzazioni della politica con sciopero generale a ridosso delle Europee? (in programma il 26 maggio)
“No, non credo e spero anche che le forze politiche facciano la stessa cosa. Noi scioperiamo contro la regionalizzazione e per una maggiore considerazione da parte della politica. Non possiamo andare avanti e spero che dal governo non ci siano solo vaghe parole”.
Rino Di Meglio, leader della Gilda degli insegnanti, ha chiesto al ministro “atti concreti per superare il gap tra gli stipendi del personale della scuola e quelli del resto del pubblico impiego e procedure semplificate per stabilizzare i precari”.
Anche le parole di Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, sono cariche di delusione: “Il ministro ha preso atto e condiviso le nostre richieste ma la discussione, che ha toccato molti temi, di fatto non ha prodotto nulla stasera. Aspettiamo domani per capire se ci sono novità dal Consiglio dei ministri. Poca la chiarezza del ministero sui precari, specialmente quelli con 36 mesi; nessun accenno alla mobilità professionale Ata. Sulla regionalizzazione differenziata – ha concluso Gissi – abbiamo confermato il nostro diniego”.
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