Politica scolastica

Serafini (Snals): “Poco ottimismo sul contratto. Tutele per diplomati magistrali. E sugli Ata…” [INTERVISTA]

Giovedì 4 è stata una giornata caldissima sul fronte dell’istruzione. Da una parte la trattativa sul contratto scuola, dall’altra quella per i diplomati magistrali. Alla fine i due incontri non sono stati risolutivi. C’è distanza tra le due posizioni in entrambe le trattative. A La Tecnica della Scuola, interviene la segretaria generale dello Snals, Elvira Serafini, per un commento sull’attualità scolastica:

Dopo la riunione di ieri all’Aran, c’è ottimismo per una rapida soluzione della questione?

“Beh, ad oggi non siamo molto ottimisti, si prospetta una situazione non positiva dal punto di vista economico. Puntiamo però a migliorarla. Serviranno molto questi giorni che ci separano dal prossimo incontro (in programma giovedì 11 alle 14.00, ndr) per capire cosa si può fare. Puntiamo a chiudere un buon contratto che soddisfi la categoria dell’istruzione e della ricerca. Abbiamo già ottenuto qualcosa sull’aspetto perequativo, ma per inserire i soldi del bonus merito e della carta docente l’Aran si è riservato di parlarne con il governo”.

Il Parlamento è sciolto e dunque non può intervenire…

“Sì, è proprio questo il problema. Non si può modificare la Legge 107 senza che ci sia un nuovo intervento legislativo. Abbiamo chiesto una deroga e vedremo di approfondire questo aspetto nella prossima riunione. Aggiungo che non c’è solo l’aspetto economico, ma anche quello normativo da salvaguardare”.

A cosa mirate, dunque?

“Non solo un miglioramento economico, ma anche un adeguamento della parte normativa modificata da leggi e leggine. Un buon contratto che tuteli la dignità dei lavoratori con la salvaguardia dell’articolo 6 dell’attuale CCNL (quello sulle relazioni a livelo di istituzione scolastica)”.

Più dell’85% dei docenti in un sondaggio realizzato dalla Tecnica della Scuola vuole i soldi di bonus merito e carta docente nel contratto…

“Sì, è un dato che non ci sorprende. La nostra intenzione è chiara, ma ripeto, l’Aran ha detto che senza un intervento politico poco si può fare”.

Tempi brevi o dobbiamo aspettarci colpi di scena per più di un mese?

“Non è escluso che la prossima settimana si possa firmare, ma ne dubito al quanto, la situazione è in alto mare. Non penso, però, che le cose possano andare troppo per le lunghe. Noi vogliamo portare a casa un buon contratto, un contratto che sia migliorativo per la condizione di tutto il settore dell’istruzione. Non è facile, ribadisco, ma abbiamo il dovere di farlo”.

Sui diplomati magistrali, invece, giovedì c’è stato primo incontro al Miur e lunedì è stato indetto uno sciopero…

“Sì, il Miur ha ribadito che aspetta il parere dell’Avvocatura dello Stato prima di procedere. Abbiamo però ottenuto un risultato: tutte le decisioni prese saranno condivise con i sindacati. Se non siamo informati non si procederà a nulla. Nessun licenziamento per adesso, nessuno perderà il posto”.

Cosa ne pensa della “lotta” tra laureati in Scienze della formazione primaria e i diplomati magistrali?

“Una lotta “tra poveri”. Il problema riguarda tutta la categoria e noi vogliamo tutelare tutti, non solo i diplomati magistrali. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione che non miri a penalizzare una categoria o un’altra”.

Ipotesi corso-concorso ad hoc?

“Beh, è un’ipotesi sul tavolo, ma ieri non si è parlato di questo e siamo stati ben lontani dal farlo. Aspettiamo la proposta del Miur che potrebbe essere anche migliore di quanto ci aspettiamo. L’importante, però, è garantire i posti di lavoro e la continuità didattica”.

Sul personale Ata, invece. Manca ancora il modello D3.

“Sì, ancora tempi lunghi e credo che bisognerà andare oltre gennaio. Le segreterie stanno ancora valutando le istanze (ne sono arrivate più di 2 milioni). Non c’è una data precisa ad oggi, ma non penso ci sarà novità entro pochi giorni”.

Cosa si aspetta, invece, dalla campagna elettorale verso le elezioni del 4 marzo?

“Prima di tutto vorrei leggere con attenzione i programmi, poi faremo le nostre riflessioni. La scuola è importante e i partiti politici devono mostrare attenzione per il mondo dell’istruzione”.

Andrea Carlino

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