Politica scolastica

Serafini (Snals): “Stipendi agganciati alla media europea. Il governo faccia di più per la scuola” [INTERVISTA]

Nella legge di bilancio compaiono importanti novità sulla scuola. In principal modo nel mirino del governo Conte c’è la Buona Scuola, la legge 107 del 2015: il percorso FIT si trasformerà in un percorso di formazione iniziale e prova annuale.

Non solo: Bussetti vuole favorire l’accesso alla professione ai docenti under 35 e su questo i sindacati si sono già espressi criticamente soprattutto in tema di stabilizzazione dei precari che potrebbero essere scavalcati dagli assunti nei concorsi riservati ai neolaureati.

Su questo e su tanti altri argomenti, alla Tecnica della Scuola interviene il segretario generale dello Snals, Elvira Serafini: “Lo Snals, come tutte le organizzazioni sindacali, lavora in funzione di chi opera quotidianamente all’interno della scuola e ne conosce perfettamente i bisogni. Noi ci siamo per ridare slancio alla scuola”.

Le misure previste nella Legge di Bilancio portate in Parlamento la soddisfano?

“Beh, il giudizio, al momento, è sospeso, attendiamo anche le modifiche che dovranno essere fatte in Parlamento. Capiamo gli sforzi e il momento economico, ma la situazione non è delle migliori. Lo abbiamo confermato anche al ministro dell’Istruzione, nell’incontro di mercoledì scorso. Si può fare di più senza dubbio”.

In tema di rinnovo contrattuale, ad esempio…

“Sì, le risorse sappiamo che non tante, anzi, ma chiediamo di più al governo. Per tutto il comparto della scuola vogliamo delle retribuzioni che si avvicinino nel più breve tempo possibile a quelle dell’Eurozona”.

Lo Snals, dopo aver detto no alla firma del contratto scuola a febbraio, a settembre ha firmato il CCNL 2016-2018

“Sì, siamo stati “costretti” visto che saremmo stati messi fuori da tutti i tavoli nazionali e regionali. Così non ci sarebbe stata la possibilità, per i nostri tesserati, di tutelare i nostri diritti. Davvero, è stata una decisione sofferta. E già pensiamo al prossimo rinnovo di contratto che speriamo possa avvenire presto”.

Cosa ne pensa dello svecchiamento della classe docente. Possibile senza venir meno la tutela dei “precari storici”?

“Da parte del Miur non c’è la volontà di creare una guerra tra futuri assunti e docenti in attesa di stabilizzazione. Su questo Bussetti è stato chiaro e penso che sia condivisibile avere un reclutamento più snello e più veloce rispetto al passato. Stabilizzare, però, i precari deve essere una misura tra quelle prioritarie in agenda. E aggiungo che bisogna puntare anche alla stabilizzazione degli Ata, profili professionali importantissimi in tutto il sistema scolastico e universitario”.

Un altro tema caldo del governo M5S-Lega e la possibile regionalizzazione del reclutamento. Gli altri sindacati si sono già espressi manifestando netta contrarietà. E lo Snals?

“Siamo contrari anche noi, questa regionalizzazione della scuola ci farebbe seriamente preoccupare: non solo per una questione di immissioni in ruolo, ma anche per il diritto allo studio e la qualità dei servizi. A fine settembre abbiamo lanciato una petizione, a tutela della scuola pubblica statale, che rappresenta lo strumento cardine del nostro Paese per garantire eguaglianza e libertà. Regionalizzare la scuola significa mettere fine all’unità nazionale attraverso la disgregazione della sua istituzione più rappresentativa”.

Anche per gli studenti sono previste novità. Come ad esempio il ridimensionamento dell’alternanza scuola/lavoro. Come giudica la scelta del governo? 

“Beh, su questo Bussetti è stato chiaro. Non si tratta di un ridimensionamento, ma da un percorso che si trasforma e diventa più razionale. Si trattano, però, di modifiche che sono avvenute ad anno scolastico in corso e un po’ di preoccupazione ce l’abbiamo. Su questo attendiamo le prossime mosse del governo. Vigileremo”.

Andrea Carlino

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