Politica scolastica

Serafini (Snals): “Sui facenti funzione il governo è immobile. 100 euro ai docenti? È il minimo” [INTERVISTA]

Venerdì 6 marzo sciopero generale indetto dai sindacati maggiori della scuola (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals).

Le organizzazioni sindacali protestano contro l’azione dell’attuale governo e in particolare contro le misure previste per i precari. Secondo i sindacati l’attuale ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, avrebbe disatteso gli impegni presi dai suoi predecessori.

Il livello dello scontro è ormai molto alto. A La Tecnica della Scuola interviene il segretario generale dello Snals, Elvira Serafini:

Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, accusa senza mezzi termini i sindacati di voler sapere prima le domande dei quiz. Lei cosa ne pensa?

“La nostra richiesta di pubblicare la banca dati dei test previsti per il concorso straordinario si richiama ad una prassi ormai consolidata nei concorsi della pubblica istruzione, anche quelli per i dirigenti. La natura particolare dei test, tra l’altro con metodologia computer based, nel caso del concorso straordinario rivolto a docenti che a volte vantano moltissimi anni di servizio, non consente di verificare in maniera attendibile la preparazione dei docenti riducendo l’accertamento alla registrazione di nozioni e non di competenze. Quindi la disponibilità della banca dati consente un orientamento agli ambiti didattici correlati ai test e non è un modo per evitare l’impegno nello studio”.

I bandi dei concorsi sono vicino all’emanazione. Tanto, però, si deve ancora fare per abbattere il precariato. Quali sono le priorità?

“Si deve introdurre un nuovo sistema di reclutamento in grado di assicurare qualità del servizio insieme alla tutela di coloro che hanno già prestato molti anni di servizio per il sistema di istruzione. In primo luogo bisogna dar corso alle intese con il Governo ed il Miur per l’avvio dei percorsi di abilitazione. Bisogna ricondurre l’organico di fatto nella sua interezza all’organico dell’autonomia. Occorre risolvere la questione dei facenti funzione Dsga”.

Il 6 marzo ci sarà lo sciopero nazionale indetto dai sindacati più rappresentativi Qual è l’obiettivo? Pensa che ancora lo strumento dell’astenzione dal lavoro sia misura efficace?

“Gli obiettivi sono principalmente concentrati sul problema del precariato. Lo SNALS ha sempre visto lo sciopero come un’estrema forma di protesta. Il fatto che insieme ai sindacati più rappresentativi lo abbiamo proclamato indica che la situazione è grave e non può essere risolta con piccoli aggiustamenti. Il governo ed il MIUR devono dare risposte precise alle nostre richieste sia sui precari che sul contratto”.

Rinnovo del contratto, è davvero plausibile l’ipotesi di avere 100 euro netti per aumentare lo stipendio dei docenti?

“Per noi rappresenta un’ipotesi imprescindibile. Senza lo stanziamento di adeguate risorse che consentano l’avvio del percorso di adeguamento degli stipendi dei nostri docenti a quelli medi europei non c’è la nostra disponibilità all’avvio del dialogo per il rinnovo del CCNL. Tra l’altro non accettiamo che gli aumenti generati dai recenti provvedimenti di natura fiscale, volti a politiche di equità sociale, siano confusi con quelli contrattuali”.

Sui facenti funzione Dsga il Miur sta davvero facendo poco o nulla?

“Assolutamente nulla. È vergognoso che dopo anni di esercizio di una funzione che ha garantito la sopravvivenza amministrativa delle scuole ci si dimentichi di coloro che ne sono stati i protagonisti. Il Governo deve avere il coraggio di riconoscere i giusti e sacrosanti diritti di chi è già stato utilizzato per una funzione ed ora si vede escluso dalla possibilità di continuare ad esercitarla”.

Tfa sostegno, quinto ciclo: bastano 20mila docenti per dichiarare conclusa l’emergenza?

“Anche qui ci troviamo di fronte a provvedimenti che non risolvono il problema della copertura dei posti. Continueranno ad esserci decine di migliaia di posti vacanti per i quali sarà necessario continuare a ricorrere a personale privo di titolo. Tale condizione non sarà utile per garantire qualità e capacità realmente inclusive alle nostre scuole”.

Andrea Carlino

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