Dragan Kovacevic, il preside della scuola alberghiera di Cacak chiamato in causa, ha rassicurato però le famiglie degli studenti: ” i vostri figli in questa scuola sono protetti da ogni influenza negativa”.
Affatto stupiti, invece, i loro figli. Che hanno trovato anzi “strano che (sul muro) non abbiano scritto il numero di telefono”, come dichiarato da alcuni studenti al quotidiano Vecernije Novosti.
“E’ chiaro, probabilmente a chiunque, che non si tratta di un vero rivenditore di droga” è la premessa in cui confida, anonimo, un giovane liceale di Cacak, interpellato dal giornale.”In questo modo qualcuno ha voluto attirare l’attenzione pubblica e sottolineare il problema della facile disponibilità di droga, poiché ne conosce i prezzi e la gente che la vende”. Una pista, quella dell’originale e ironica provocazione, ritenuta valida anche dalla polizia, la quale avrebbe “già interrogato alcuni giovani sospettati”. Gli autori del graffito restano, comunque, ufficialmente sconosciuti.
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