Questo il discorso pronunciato dal presidente della Repubblica, Mattarella, nel corso della sua visita nella scuola italiana di Adis Abeba
Cari studenti,
ringrazio molto il Preside per le sue parole e per aver organizzato questo incontro a cui personalmente tenevo molto. Infatti sono davvero lieto di incontrare così tanti ragazzi della Scuola Statale Italiana di Addis Abeba. E mi fa piacere avere l’opportunità di rivolgervi un caloroso saluto e complimentarmi con voi per l’impegno, per la serietà che dedicate allo studio della cultura e della lingua italiana, in un luogo che rappresenta al meglio la grande amicizia e la vicinanza – proiettate nel futuro – dei nostri popoli e delle nostre culture millenarie, quella etiope e quella italiana.
Saluto anche, con viva cordialità, i docenti, che con passione e dedizione svolgono il ruolo fondamentale nell’insegnamento in un Paese, l’Etiopia, legato all’Italia da profondi legami storici e culturali, e tutto il personale che presta la sua opera qui quotidianamente.
La cultura è un dato caratteristico, è il fiore all’occhiello dell’Italia, che dispone di un patrimonio unico al mondo, ospitando sul proprio territorio ben 51 siti UNESCO oltre a innumerevoli musei, aree archeologiche e complessi monumentali. Ed anche l’Etiopia attribuisce grande valore alla cultura, essendo il primo Paese dell’Africa sub-sahariana per siti UNESCO, la culla dell’umanità e un Paese custode di una lunga e antica tradizione statuale.
La Scuola italiana rappresenta il principale “investimento” culturale nelle relazioni italo-etiopiche. Fondata nel 1954, ormai più di mezzo secolo fa, la Scuola era in origine prevalentemente rivolta alla Comunità italiana qui residente. Nel corso dei decenni, la popolazione studentesca si è gradualmente aperta e oggi la nostra, la vostra, Scuola è diventata uno splendido “mosaico” di studenti etiopici, italiani, italo-etiopici e di altre nazionalità.
Questa trasformazione, testimonia di come la Scuola possa e debba svolgere un ruolo essenziale nella formazione dei cittadini di una società aperta, multi-confessionale e culturalmente variegata. Una scuola che ha un compito fondamentale, e non soltanto nell’arricchire il vostro bagaglio culturale, ma anche nel mettere in contatto e porre a confronto esperienze diverse, preparandovi così ad affrontare il futuro in maniera adeguata, con fiducia e speranza. Questo Istituto costituisce uno dei segni visibili della profonda amicizia che l’Italia nutre nei confronti dell’Etiopia e del suo popolo.
E, permettetemi di sottolinearlo con fierezza, la vostra Scuola è quella che ad Addis Abeba mette a disposizione degli studenti il maggior numero di borse di studio, contribuendo così a promuovere il merito e ad aumentare la mobilità della società etiopica.
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So che gli studenti che qui terminano il ciclo di studi trovano senza difficoltà un lavoro, spesso nelle imprese italiane presenti nel Paese, e questa sinergia rende merito alla storica vocazione scientifica e tecnica di questo Istituto. Da questa Scuola sono infatti uscite generazioni di studenti preparati, affidabili, coscienziosi che hanno realmente contribuito all’ulteriore modernizzazione e al progresso dell’Etiopia. E’ anche in crescita – e ciò costituisce un ulteriore dato positivo – il numero dei diplomati che proseguono con successo gli studi nelle Università italiane ed europee, a dimostrazione della validità dell’offerta formativa dell’Istituto e della conseguente ampiezza delle possibilità che offre ai suoi studenti.
Questa Scuola, cari ragazzi, ha la positiva condizione di trovarsi nella capitale diplomatica del continente. Addis Abeba ospita infatti la Sede dell’Unione Africana e di numerosi importanti Uffici delle Nazioni Unite. E’ dunque una città proiettata, per vocazione, verso la dimensione internazionale. Sono dunque particolarmente lieto che i vostri insegnanti vi conducano, sin dalle prime classi, a “scoprire” tali importanti Istituzioni, permettendovi così di conoscere i tratti distintivi della città, del Paese e dell’Africa intera. So che ogni anno vi recate a visitare la Sede dell’Unione Africana, che come l’Unione Europea svolge un compito importantissimo per promuovere un Continente sempre più integrato, prospero e pacifico. Si tratta di un processo virtuoso fondato su ideali che, qui in Africa come in Europa, dobbiamo sostenere con convinzione.
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