Ha lasciato sgomenti la perdita del linguista Luca Serianni, venuto mancare a seguito dell’incidente stradale di cui è stato vittima lo scorso 18 luglio: “Abbiamo perso non solo un grande studioso ma anche una grande persona”, ha detto alla Tecnica della Scuola Mario Rusconi, presidente Anp Roma, che ha ricordato la sua collaborazione con l’accademico dei Lincei e della Crusca in occasione dell’iniziativa Dantedì.
“Serianni lascia una miriade di libri, alcuni dei quali specialistici, altri abbordabili da ogni studente: si tratta di un lascito imperituro, che serve soprattutto ai nostri giovani per crescere e migliorare”, ha tenuto a dire il dirigente scolastico. Per poi puntualizzare: ai ragazzi il linguista ha dato sempre “risposte improntate alla competenza e con grande capacità di trasmettere il messaggio non solo linguistico ma soprattutto culturale”.
“Le caratteristiche che ho potuto notare in lui – ha tenuto a dire Rusconi – sono due: la gentilezza e la competenza. Non è comune, perché spesso ci sono persone competenti che però sono ruvide”.
Serianni ha soprattutto contribuito, con la sua opera, ad “invogliare i ragazzi a leggere” nel modo tradizionale.
“Perché si legge soprattutto sui libri – ha ricordato il leader Anp Roma -, sono i libri che fanno la cultura dei nostri studenti e devo dire che è stato veramente entusiasmante vedere tanti ragazzi appassionati” di fronte a un linguista di quella portata che dava loro spiegazioni.
Rusconi ha quindi ricordato il libro pubblicato poco più di un anno fa – Dante sempre, a colloquio con Luca Serianni – “attraverso il quale abbiamo voluto ricordare l’opera di Dante, che fa parte del patrimonio culturale di ogni italiano”.
Lo scorso aprile Serianni è stato premiato a Roma, in occasione dell’undicesima edizione del premio Romei, organizzato da Anp: “è venuto puntualissimo alle 15.00 – racconta ancora Rusconi – ed è stato fino presente sino alla fine. Per noi è stata una bellezza vedere quella persona minuta, che ti dava l’idea di fragilità dal punto di vista fisico, con enorme capacità di emanare cultura”.
“Perché il proprio dna formativo bisogna saperlo trasmettere: Serianni è stato capace di farlo al massimo livello”.
Rusconi ha quindi parlato dell’eccessivo utilizzo delle chat e dei dispositivi on line: “Può essere pericoloso se diventa totalizzante – ha tenuto a sottolineare -, i nostri ragazzi devono imparare a leggere la cultura che deriva dai libri. È quella che ci permette poi di poter spaziare, come diceva sempre Serianni, qualsiasi territorio culturale”.
“Del resto – ha continuato Rusconi – è inarrivabile il gusto del poter avere sottomano un libro e sfogliarlo. Quando è uscito dalla tipografia sentire anche l’odore dell’inchiostro. E quando è un testo usato andare a vedere le note che qualcuno ha messo prima di noi. Io sono un appassionato di questo: con pochi soldi sono riuscita a prendere alle aste delle piccole ‘cinquecentine’. Ai ragazzi dico: cominciate a sentire il gusto del libro è un fatto culturale ma direi fatto persino sensoriale.
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