”Come Regione siamo intervenuti nei confronti di diversi ministeri, prima di tutto attivandoci con gli uffici del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Mi pare dunque sia stata compresa l’esigenza per un buon funzionamento e per l’efficientamento dei servizi di mantenere la sede dell’Ufficio scolastico regionale in Friuli Venezia Giulia”.
Razionalizzazione quindi non significa centralizzazione esasperata: ”operazioni di questo genere negli anni passati sono stati compiute”, ha sottolineato oggi la presidente ricordando i settori delle poste e delle ferrovie.
”E’ chiaro che la Regione deve partecipare al processo di contenimento della spesa in atto livello nazionale – ce ne stiamo facendo direttamente carico anche a livello regionale – ma è anche di tutta evidenza che ci sono forme di autonomia per noi inalienabili”.
”E su queste partite facciamo quadrato e quando è necessario – conclude – anche battaglie”.
Tuttavia il Corriere della Sera fa sapere che al Miur delle poltrone sarebbero in bilico.
Infatti una commissione sta esaminando la revisione e l’efficientamento delle spese al Miur, con 6418 dipendenti ministeriali, spulciando costi e sprechi.
Ci sarebbe l’intenzione, fa sapere il quotidiano milanese, da parte del Governo di operare una generale riorganizzazione degli uffici, che sarà improntata su una forte distinzione tra programmazione e welfare dello studente, da una parte, e uno snellimento degli uffici scolastici regionali, dall’altra.
Cambierebbero intanto i dipartimenti, che attualmente sono tre: istruzione; università-Afam e ricerca; e programmazione e gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.
L’unico a mantenere la sua definizione sarebbe l’ultimo perchè viene attribuita grande importanza alla digitalizzazione dell’amministrazione e al raccordo con i piani europei per reperire fondi per l’edilizia scolastica. Ma anche all’individuazione di un nuovo modello architettonico di scuola, con particolare attenzione al risparmio energetico: la scuola ecologica diventa una priorità per legge.
Trasformati gli altri due dipartimenti. Il Dipartimento per l’istruzione diventa Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, con una direzione generale appositamente dedicata alla valutazione e un capo con il ruolo importantissimo di supervisionare gli ispettori. L’ultimo diventa Dipartimento per la formazione superiore e la ricerca, a cui faranno capo sia l’istruzione universitaria che l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Su questo ambito sarebbero in bilico alcune importantipoltrone.
Il superdipartimento avrà, attraverso le sue tre direzioni generali, tutta la responsabilità del finanziamento sia del sistema universitario che dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, e il compito delicatissimo di istituire e accreditare le nuove istituzioni in entrambi i campi.
Un vero snellimento poi riguarderà (ma Debora Serracchiani dichiara guerra), se questo decreto sarà varato, gli uffici scolastici regionali: attualmente ogni regione ha il suo, mentre il decreto prevede l’accorpamento di alcuni uffici creando gli uffici scolastici interregionali. Una novità che riguarderà quattro casi: Abruzzo e Molise, che avranno un unico ufficio, come Basilicata e Puglia, Friuli Venezia Giulia e Veneto, Marche e Umbria.
Gli altri dieci resteranno immutati. Nel caso degli uffici accorpati, la sede sarà stabilita nel capoluogo della regione con il più alto numero di popolazione studentesca.
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