Categorie: Estero

Servire i ricchi, ecco il lavoro del futuro

Lettera 43 non bada ad aggettivi per raccontare che nella jungla della disoccupazione c’è un prato sempre più verde e fertile, quello dei servizi ai ricchi.

Secondo il Wall Street Journal fare i camerieri nei ristoranti di lusso può valere tra gli 80 mila e i 150 mila dollari di reddito l’anno, più dei circa 63 mila dollari ricevuti in media dai neolaureati in Ingegneria meccanica al primo impiego.

E i locali più prestigiosi assumerebbero solo dopo rigorosa selezione tra laureati di importanti università e praticamente solo il 10% dei candidati sarebbe scelto cosicché fare il cameriere si sta trasformando in una carriera vera e propria.
Una babysitter, che lavora a tempo pieno per le famiglie bene di New York, può guadagnare fino a 200 mila dollari l’anno, mentre un dogsitter, quello che porta i cani a passeggio, può arrivare a 30 dollari l’ora per un totale complessivo di 4 mila dollari al mese.

In espansione, e con salari da capogiro, i lavori da “precettore”, dal momento che le famiglie ricche e impegnate a fare sempre più soldi non esitano a spendere cifre esorbitanti per garantire ai loro figli il meglio in fatto di insegnanti di ripetizioni e lezioni di musica e balletto.
La crescita di questo settore, dicono gli esperti, non è sostenuta però solo dall’1% di americani più facoltosi, ma da tutto quel 20% della popolazione che ha beneficiato delle politiche economiche degli ultimi 30 anni mettendo assieme un bel gruzzoletto e che ora non vede l’ora di spendere per sé, per i figli e pure per i propri animali domestici.
“Mentre ci complimentiamo per la ripresa economica di camerieri che guadagnano redditi a sei cifre, ci chiediamo cosa succederà il giorno in cui i clienti di questi ristoranti ultra-esclusivi non potranno più permettersi bistecche da 60 dollari e patatine fritte al tartufo da 20 dollari», ha scritto Tyler Durden, la firma dietro cui si nasconde un gruppo di economisti e finanzieri che scrive anonimamente sul blog Zero Hedge.
“Perché, per quanto ci sforziamo, non riusciamo proprio a immaginare che genere di abilità e conoscenze possano offrire i circa 11 milioni di camerieri americani quando saranno obbligati a trovare qualche altro lavoro”.

Il timore, scrive Lettera 43, è che si profili un’economia fatta di padroni e servi, con, da una lato, un nuova aristocrazia di ultramiliardari e, dall’altro, un nuovo proletariato che si cura di ogni loro bisogno perché non ha altra scelta.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Prove Invalsi 2025, iscrizioni delle scuole già aperte: tra le novità, la rilevazione delle competenze digitali. Lettera del Presidente Ricci

Dal 12 novembre scorso sono aperre le iscrizioni alle Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti per l’anno…

19/12/2024

Fondi Mof 2024/2025, la Gilda non firma la preintesa: 13 milioni per lavoro aggiuntivo degli Ata, 300 euro pratica di pensione

La Federazione Gilda Unams, come riporta un comunicato, non ha sottoscritto la preintesa sull’integrazione ai…

19/12/2024

Studente modello non ammesso agli esami con la media del sei dopo la morte del papà: vince il ricorso, ma i prof lo bocciano

Una questione contorta: uno studente dalla brillante carriera scolastica non è stato ammesso alla maturità…

19/12/2024

Idonei 2020 e 2023 al palo e arriva il concorso: il parere della Gilda degli Insegnanti

Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…

19/12/2024

Scuola intitola biblioteca allo studente morto di cancro, il padre: “Ispirava chiunque lo incontrasse”

Riccardo aveva solo otto anni, metà dei quali trascorsi a combattere contro un tumore alla…

19/12/2024

Un prof 23enne: “I compiti si consegnano corretti il giorno dopo. Metto adesivi da grattare sopra i voti contro l’ansia”

Come insegnano i docenti più giovani oggigiorno? Quali differenze con i colleghi più grandi? A…

19/12/2024