La “Fondazione Mission Bambini” sta creando nuovi posti negli asili per dare l’opportunità di frequentarli a 1.500 minori provenienti da quartieri e famiglie disagiate, che altrimenti non potrebbero permettersi rette mensili che superano ormai anche i 500-600 euro.
Da Nord a Sud, si tratta di nidi e scuole materne selezionate per il progetto “Servizi 0-6: passaporto per il futuro” e che garantiscono il 40% dei posti a bambini con genitori in difficoltà economiche. Tramite tariffe agevolate o a costo zero, gli asili aderenti offrono anche aperture prolungate e maggiore flessibilità negli orari, per permettere a mamme e papà di lavorare, laddove nel nostro Paese invece solo l’87% dei capoluoghi italiani offre servizi per l’infanzia a tempo pieno.
E se anche le rette comunali sono in costante crescita, le iscrizioni ai nidi di tutta Italia sono in costante calo, mentre le strutture di supporto all’infanzia chiudono proprio nelle aree dove ci sono le famiglie più povere, nel Mezzogiorno e nelle periferie delle grandi città.
Spiega il portavoce di Mission Bambini che la condizione di povertà nell’infanzia influenza il resto della vita, come dimostrano i risultati dei test Pisa Ocse secondo i quali essa è direttamente proporzionali alle condizioni socio-economiche delle famiglie: in quelle più povere, i punteggi raggiunti sono sempre i più bassi.
In Italia ci sono 1,2 milioni di minori in stato di povertà assoluta, che a sua volta genera povertà educativa, e a cascata abbandono scolastico, difficoltà lavorative e disoccupazione future.
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