Tre italiani e tre stranieri quando erano studenti, tra i 16 e i 17 anni, invece di fare il loro dovere mettevano a segno furti, rapine ed estorsioni ai danni di coetanei di una scuola del vicentino. Ed ora è arrivata la condanna. Per quegli atti commessi tra l’autunno del 2013 e la primavera del 2014, soprattutto sui mezzi pubblici, il gruppo ha ricevuto dal tribunale dei minorenni di Venezia una ‘penitenza’ parziale ideata tra la Procura e i difensori: un anno di volontariato con gli anziani.
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In pratica gli imputati si sono impegnati ad andare tutti i fine settimana a consegnare la cena del sabato e i due pasti della domenica agli anziani ospiti di due case di riposo.
Per farlo, si sono detti pronti a rinunciare alle ferie estive o comunque a rientrare in città in tempo utile per essere operativi in cucina o in mensa. Se rispetteranno la messa alla prova il reato sarà estinto e loro assolti, in caso contrario dovranno affrontare il processo.
Senza molta voglia di dedicarsi ai libri e per raccattare qualche euro tormentavano altri studenti in corriera arrivando a rapinare una 19enne portandole via il telefonino e 40 euro. In particolare, quattro dei sei ragazzi, tre vicentini, un serbo, un bosniaco e un magrebino nato in Italia, erano stati protagonisti di due tentate estorsioni cercando, invano, di farsi consegnare soldi da due ragazzini ai quali avevano rubato i cellulari.
Tutti, in generale sono stato individuati per aver derubato o picchiato coetanei che andavano o tornavano da scuola. Come non bastasse in alcune occasioni avevano affrontato a muso duro anche alcuni autisti e controllori dei bus che contestavano loro il viaggio senza biglietto. Saranno due le case di riposo i cui ospiti, anche non autosufficienti, ‘beneficeranno’ delle attenzioni dei bulli pentiti.
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