Servizi pulizia esterni tagliati del 25%, dopo i sindacati si muove il Pd

Dopo i sindacati anche l’opposizione politica si scaglia contro l’imprevisto taglio del 25%, deciso dal Miur, dei fondi destinati alle scuole d’infanzia e primaria per finanziare i servizi di pulizia affidati da una decina d’anni ad aziende appaltatrici: il 19 gennaio i deputati del Pd Delia Murer e Cesare Damiano hanno presentato un’interrogazione urgente ai ministri dell’Istruzione e del Lavoro per quella che definiscono “un’iniziativa improvvisa e assurda” che produrrà “migliaia di posti di lavoro a rischio e minore sorveglianze nelle scuole“.
I due parlamentari del Pd hanno puntato il dito contro la circolare ministeriale “indicazioni riepilogative per il Programma annuale delle istituzioni scolastiche per l’anno 2010”, del 14 dicembre scorso, che secondo i sindacati sarebbe giunta negli istituti solo il 22 dicembre, quando molte scuole erano già chiuse per le vacanze natalizie. In base alle disposizioni, firmate dal direttore generale Marco Ugo Filisetti, i “servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie” dovranno essere ridotti, anche per i contratti “in essere”, “nella misura max del 75% del corrispettivo pattuito”. L’obiettivo di viale Trastevere è quello di coprire, con il budget risparmiato per le pulizie, delle spese indispensabili, come “supplenze, funzionamento ed esami di Stato”, ma che a causa delle continue restrizioni imposte dal Mef dispongono a loro volta di sempre meno fondi.
Per raggiungere questo obiettivo il Miur ha “rispolverato” l’art. 11 del regio decreto 2440/1923, secondo cui “qualora nel corso di esecuzione del contratto occorra una diminuzione della prestazione, l’appaltatore è obbligato ad assoggettarsi nella misura max del 20%. Oltre detta percentuale – sottolinea il Miur – l’appaltatore, laddove non si avvalga della risoluzione del contratto, è obbligato ad assoggettarsi all’ulteriore riduzione. Pertanto a fronte dell’ottimizzazione del servizio, la spesa per tale voce va ridotta del 25% rispetto a quella dell’anno in corso”.
Che significa, in termini pratici, il probabile licenziamento, a fronte di quasi 15.000 addetti (che nella maggior parte di casi guadagnano sui 700-800 euro netti mensili), di almeno 3.000 dipendenti delle aziende appaltatrici. “Questa decisione – dicono ora i deputati del Pd – dispone un taglio netto senza tener conto delle singole situazioni, dei bisogni delle scuole, e della necessità, in un periodo di così dura crisi economica, di proteggere i posti di lavoro. E almeno mille lavoratori a rischio sono persone ‘svantaggiate’  occupate nelle cooperative sociali di tipo B“.
A questo punto però è improbabile che il Miur torni sulla decisione dei tagli, come invece accaduto negli ultimi anni: le “sofferenze” economiche in cui versano gli istituti, sono sempre maggiori. Lo sanno bene i direttori dei 20 Uffici scolastici regionali. Alcuni hanno già provato a ipotizzare lo scenario che si andrà a configurare: come Luciano Fanti, responsabile Usr dell’Emilia Romagna, che con il nuovo anno ha inviato una nota ai dirigenti scolastici per fornirgli un “consiglio” su come ovviare al taglio di un quarto del budget ministeriale. “per quanto riguarda aule e servizi igienici, che come noto comportano un costo più rilevante – ha scritto Fanti – la pulizia potrebbe essere fatta a giorni alterni, anziché quotidianamente“.
Immediata la replica della Flc-Cgil emiliana: “oltre alla qualità della scuola – ha replicato il sindacato – con queste linee di indirizzo si mette addirittura in discussione la salute degli alunni e del personale che opera nella scuola: è chiaro che aule e bagni vanno puliti tutti i giorni, il suggerimento è inapplicabile“. Il risultato è che la nota del dottor Fanti è stata ritirata. Ma il problema rimane. Per quello umano e professionale è probabile che nei prossimi giorni si avvii un confronto tra parte pubblica e parti sociali per intraprendere iniziative (ammortizzatori ad hoc) a tutela di imprese e lavoratori licenziati. Per le scuole coinvolte, invece, sembra proprio che si prospettino aule e corridoi più sporchi.
Alessandro Giuliani

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