Al via il Servizio Civile Agricolo, voluto dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e dello foreste Francesco Lollobrigida, che ha annunciato la partenza, a breve, del progetto nell’ambito del G7 in corso in questi giorni a Siracusa.
Come riporta Il Corriere della Sera, a partire dal 2 ottobre ed entro il 28 novembre, gli enti interessati a reclutare i ragazzi dovranno presentare i loro progetti. Si partirà “con la manifestazione d’interesse aperta alle aziende”, ha dichiarato Lollobrigida.
Coloro che prenderanno parte alla sperimentazione saranno una quota dei 6.740 che hanno partecipato al bando Servizio civile digitale e l’investimento iniziale è di 7 milioni di euro, dal momento che chi andrà nei campi riceverà un rimborso di 507 euro al mese da parte dello Stato.
“Per la prima volta i giovani potranno servire la Patria con una attività di valore agricolo. Sarà un anno a spese dello Stato, che vuole valorizzare questa attività — ha continuato il ministro —. Il servizio civile permette a molti ragazzi di fare esperienza in tanti mondi, in agricoltura mancava questo tipo di propulsione e noi l’abbiamo voluta codificare, creando un asset specifico che permetterà ai giovani di svolgere attività in progetti che verranno disciplinati dal ministero delle Politiche giovanili al quale abbiamo conferito delle risorse”.
Come funziona
Le idee che enti e imprese possono presentare hanno un ampio margine di azione e possono interessare molti segmenti dell’agricoltura e del lavoro rurale. È importante che siano previste attività di inclusione, assistenza e terapeutiche per soggetti fragili e persone con disabilità, ma dovranno far parte del programma anche iniziative di conoscenza, promozione e tutela dei prodotti agricoli e alimentari del made in Italy, fino alla conoscenza e promozione dei corretti stili di vita alimentari, anche per prevenire e contrastare i disturbi legati all’alimentazione o per ridurre lo spreco alimentare e valorizzare l’economia circolare, affiancate anche da servizi di tipo ricreativo. I giovani dovranno essere introdotti alla promozione e allo sviluppo del coworking rurale, di educazione ambientale e alimentare, a tutela della biodiversità animale e del territorio (in particolare quello forestale), valorizzando le risorse agricole e riconoscendo il ruolo multifunzionale svolto dalle imprese agricole, in particolare quelle giovanili.
L’iniziativa nasce proprio da un protocollo d’intesa firmato lo scorso novembre dai due ministri, che si aggiunge ad altri due progetti avviati negli ultimi anni in ambito digitale e ambientale. Il ministro dello sport Abodi ritiene che il servizio civile agricolo rappresenti una nuova e affascinante opportunità per i ragazzi e che possa “rafforzare uno strumento di promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, riconoscere l’importanza della generosità sociale e nel contempo valorizzare il ruolo della politica attiva giovanile in Italia. Il servizio civile universale — prosegue — è un investimento sulle competenze dei giovani e sul loro futuro-presente, che si qualifica ulteriormente grazie alla riserva del 15% dei posti nei concorsi pubblici, che abbiamo istituito per legge, dedicati a chi ha fatto questa esperienza”.
Le polemiche
“Il ministro Lollobrigida non si smentisce mai e continua a portare avanti una visione nostalgica del ventennio per il futuro dei nostri giovani”, ha commentato il deputato di Alleanza Verdi-Sinista, Angelo Bonelli, come riporta Fanpage. “Mesi fa diceva: ‘I giovani vadano a lavorare nei campi, invece di stare sul divano con il reddito di cittadinanza’, e adesso dalle parole passa ai fatti con il Servizio Civile Agricolo. Un’operazione che, di fatto, introduce il caporalato di Stato”, ha proseguito.
“Dietro la retorica molto cara a questo governo del ‘servire la patria’ si cela una realtà ben più amara: giovani dai 18 ai 28 anni, pagati 507,30 euro al mese, verranno reclutati per lavorare nei campi. Questo ‘invito nostalgico’ non è altro che una misura di sfruttamento mascherata da opportunità, con un compenso da 3 euro l’ora. È questa la politica del lavoro del governo che ‘fa la storia’? Mandare i giovani a lavorare nei campi ed essere sfruttati? Questo si chiama caporalato e lo vogliono anche legalizzare”, è la conclusione del portavoce di Europa Verde.
Per il deputato di +Europa, Benedetto della Vedova, l’idea di Lollobrigida non è altro che una trovata propagandistica. “In tanti abbiamo un positivo legame, pratico o sentimentale, con la campagna e l’agricoltura; spesso per ragioni familiari e in molti hanno a cuore il servizio civile perché hanno sostenuto la battaglia per averlo e lo hanno fatto in alternativa al servizio miliare obbligatorio”, ha commentato.
“Ma quello che vuole fare il governo con l’istituzione di un servizio servizio civile agricolo facoltativo da 507 euro al mese per ragazze e ragazzi trai 18 e i 20 anni che, come ha detto il ministro Lollobrigida serviranno la patria con attività di valore agricolo é una trovata propagandistica che si muove in direzione ‘reazionaria e contraria’ rispetto a tutto quello di cui questo paese e i suoi giovani avrebbero bisogno”.