Continuano le sentenze in favore di insegnanti che vedono riconosciuti dai Tribunali di competenza gli anni di servizio prestati alle scuole paritarie.
Infatti, in occasione delle domanda di mobilità professionale 2016/2017, tantissimi docenti di ordine e grado hanno fatto ricorso contro l’amministrazione che non ha riconosciuto nella tabella valutazione titoli di questi insegnanti gli anni di servizio svolti presso istituti paritari, ignorando pertanto la legge n. 62/2000 (“legge per la parità scolastica”).
Stavolta, le sentenze favorevoli di riconoscimento titoli arrivano dall’Aquila e da Padova.
Nel primo caso, il Giudice del lavoro del Tribunale di L’Aquila, con due distinte sentenze pubblicate il 18 maggio, ha accolto le richieste di una docente marsicana di scuola dell’infanzia e di una prof.ssa aquilana di scuola media, che chiedevano appunto, per mezzo dei legali Salvatore Braghini e Renzo Lancia del foro di Avezzano (AQ), il riconoscimento del servizio pre-ruolo svolto in Istituti paritari ai fini della mobilità.
Il Giudice del capoluogo abruzzese – in linea con la giurisprudenza che ha rilevato l’identica valenza dei servizi svolti negli istituti scolastici statali e paritari sul presupposto dell’ingresso nell’ordinamento della legge n. 62/2000 (c.d. “legge per la parità scolastica”), che ha comportato una omogeneità degli stessi anche sul piano giuridico ed economico – ha dichiarato il diritto delle ricorrenti “al computo, nella graduatoria per la mobilità, a.s. 2016-2017, del servizio di insegnamento svolto in istituto scolastico paritario” .
In particolare, il giudice ha quindi ordinato al Miur, previa disapplicazione della disposizione contenuta nel C.C.N.I. del 8.04.2016, di “rettificare la graduatoria di mobilità in favore della ricorrente, tenendo conto del maggior punteggio riconosciuto e di disporre l’assegnazione definitiva della sede scolastica in base al punteggio rettificato”.
Si tratta della prima sentenza favorevole dell’Abruzzo in questo ambito: “le ricorrenti vantano un servizio pre-ruolo molto cospicuo, fino a 15 anni, dichiarano soddisfatti i legali che hanno seguito il caso, soprattutto perché con tale pronuncia si dà un ulteriore contributo al consolidamento del filone giurisprudenziale che, si spera, condurrà il MIUR a rivedere la propria posizione in merito, riconoscendo pienamente un principio di uguaglianza e parità di trattamento tra insegnamenti, nella direzione di una maggiore giustizia sostanziale e formale nonché di una armonizzazione del sistema normativo”.
L’altro ricorso vinto sempre per il riconoscimento degli anni di servizio nelle paritarie viene dal Tribunale di Padova,come abbiamo detto, che però riguarda le operazioni di mobilità professionale 2017/2018, dove anche in questo caso si chiede all’Amministrazione scolastica di conteggiare gli anni di servizio dell’insegnante ricorrente.
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