“Rossella è così bella da sembrare un angelo, mentre sua sorella è talmente brutta che nessun ragazzo la degna di uno sguardo”: una frase di questo genere nel mondo del web potrebbe sembrare semplicemente infelice; se stampata in un libro di testo viene giustamente catalogata come sessista. A farlo è stato il deputato Alessandro Fusacchia, ex Europa+, leader di movimenta, impegnato in una proposta di legge sugli stereotipi nei libri scolastici.
“Questa è roba da far venire voglia anche al più incallito liberale di invocare la censura”, scrive il parlamentare. In un post su fb Fusacchia parla di due libri usciti di recente, entrambi per ragazzi. Nel primo, un testo scolastico, bisogna concludere le frasi capendo quale sia la seconda parte corretta. “Sono uscito senza ombrello…” finisce con “…cosicché mi sono bagnato”. “Cosicché non lo usa più nessuno ma diciamo che va bene, ci sta”, osserva Fusacchia.
Poi Fusacchia scrive la seconda frase: “Lucia è troppo grassa…” e l’unica combinazione possibile è la frase che finisce con “…per indossare una minigonna”. Il parlamentare si è detto allibito.
“Quelle frasi sono semplicemente vergognose”, ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, rispondendo all’agenzia Ansa sulle frasi presenti in un libro di testo.
“Che frasi come quelle siano scritte in un libro di testo è molto grave. Faremo i dovuti approfondimenti e segnaleremo la cosa all’Associazione italiana editori, che siamo certi offrirà la sua collaborazione per evitare che cose del genere accadano ancora. Dobbiamo essere ancora più vigili sul tema del sessismo”, dice la ministra.
“La scuola si batte ogni giorno per educare le ragazze e i ragazzi al rispetto, all’uguaglianza. Un lavoro che rischia di essere vanificato se non facciamo tutti la stessa doverosa attenzione ai messaggi che si trasmettono”, ha chiarito la ministra dell’Istruzione.
Secondo Azzolina, “dobbiamo essere ancora più vigili sul tema del sessismo. Oggi parliamo di un libro di testo, ma queste cose accadono ogni giorno sui social, dove le donne vengono continuamente attaccate per come si vestono, si truccano, vengono aggredite verbalmente, anche e soprattutto se sono personaggi pubblici”.
Il riferimento della ministra dell’Istruzione è alla sua personale vicenda, che l’ha vista al centro di attacchi sessisti sui social durante il periodo nel quale ha ricoperto il ruolo di sottosegretario all’Istruzione.
A stretto giro di posta è giunta la replica di Rizzoli Education: Alessandra Porcelli, la direttrice editoriale, ha detto che “il passaggio” indicato da Fusacchia “è relativo a un libro di testo pubblicato sei anni fa. Da allora sono state pubblicate due nuove edizioni, abbiamo arricchito e rinnovato la didattica prestato estrema attenzione ai temi delle pari opportunità, modificando tra l’altro le frasi che ci avete segnalato“.
“Ci preme segnalare che come casa editrice siamo molto sensibili a queste tematiche tanto che negli ultimi due anni abbiamo lanciato un progetto per i libri della scuola primaria denominato “Obiettivo parità”, che prevede la supervisione di illustrazioni, linguaggio e brani antologizzati -prosegue Porcelli -. Questa iniziativa è finalizzata a contrastare gli stereotipi di genere attraverso l’esperienza di Irene Biemmi, che è docente di pedagogia sociale dell’Università di Firenze, specialista di pedagogia di genere. Siamo sempre a disposizione per accogliere suggerimenti e stimoli volti a migliorare la nostra produzione editoriale”.
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