Una docente di 35 anni di Prato è indagata per violenza sessuale su un suo alunno 14enne che frequenta la scuola media: durante le ripetizioni private, che dalla primavera del 2017 concordava con la famiglia del giovane, la docente sarebbe rimasta incinta e nei mesi scorsi è nato un bambino.
Degli accertamenti sul caso sarebbero in corso da parte della procura di Prato, che ha aperto un’inchiesta, e della squadra mobile.
La notizia, scritta dall’Ansa il 9 marzo, ha destato un certo sconcerto.
La docente e il ragazzo non frequenterebbero, nei rispettivi ruoli, la stessa scuola. Nel frattempo, la donna sarebbe indagata per atti sessuali con minorenne.
Sempre l’agenzia di stampa spiega che la donna, dopo esser rimasta incinta, avrebbe deciso di portare avanti la gravidanza e quindi, lo scorso autunno ha partorito.
Le indagini puntano anche a chiarire se negli ultimi due anni ci siano sempre stati rapporti sessuali tra la docente e il ragazzo: se così fosse, si fa osservare, il ragazzo avrebbe iniziato la relazione con l’adulta già a circa 12 anni, età che, in caso di conferma, potrebbe ulteriormente aggravare le responsabilità giuridiche della 35enne,
La famiglia del 14enne, dopo aver appreso che la paternità del bambino era attribuita al proprio figlio, ha deciso di presentare una denuncia contro la professoressa.
Adesso la squadra mobile di Prato sta cercando di verificare le circostanze, usando ogni attenzione, riportate nella denuncia per accertare eventuali responsabilità rispetto all’ipotesi di reato di violenza sessuale su minore.
La procura di Prato, confermando la vicenda, ha chiesto il massimo riserbo per non condizionare l’esito delle indagini.
L’8 marzo, “la squadra mobile di Prato ha eseguito la perquisizione nella casa della donna, durante la quale le sono stati sequestrati il telefono cellulare e la memoria del computer”.
“Alla donna è stato anche chiesto il consenso al prelievo del Dna, che lei ha dato. Da quanto appreso gli esami genetici sono già in corso ma ci vorrà qualche tempo per saperne i risultati”.
Secondo quanto dichiarato dall’avvocato difensore della donna, Mattia Alfano, “il rapporto fra i due, secondo gli elementi di cui sono a disposizione, si sarebbe sviluppato per conoscenza pregressa, al di fuori di un contesto scolastico”. Secondo il legale “i due si conoscevano da molto tempo”.
A seguito della querela della famiglia, però, il rapporto tra docente e alunno si sarebbe interrotto.
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