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Sesso tra giovani su You Tube? Gli esperti: si apra all’educazione sentimentale

Sempre più adolescenti pur di apparire su You Tube accettano di essere filmati dai coetanei durante i rapporti sessuali: e la scuola che fa? Troppo spesso poco o nulla, anche perché è sempre meno orientata al dialogo su questi argomenti. Ma perché docenti ed pedagoghi non comunicano ai giovani quali sono i rischi di questi comportamenti e quale strade andrebbero invece percorse per vivere una sessualità sana? Sono le domande cui stanno cercando di dare una risposta i sessuologi, riuniti in questi giorni a Roma per il IX Congresso della Federazione Europea di Sessuologia dal titolo “Therapy, prevenction and promotion of sexual well-being”.
Secondo medici e psicologi è un dato di fatto che gli adolescenti di oggi arrivano a violentare ed essere violentati quasi senza rendersene conto: in molti casi ormai lo stupro viene “organizzato” quasi fosse una recita reale da immettere su internet attraverso You tube. Per gli adolescenti, dai 13 ai 18 anni sempre più privi riferimenti, lo stupro diventa così un luogo per affermare l’esistenza: il palcoscenico preferito per la “recita” è il bagno della scuola, o la discoteca, i giardinetti ma anche la seconda casa di mamma e papà. E poco importa che la vittima sia consenziente o meno. Quel che mancherebbe non è ormai solo un’adeguata educazione sessuale, ma anche sentimentale.
Tra i relatori che hanno affrontato il tema ha destato particolare interesse Irene Petruccelli, Direttore del Centro di Psicologia giuridica dell’Istituto per lo studio delle psicoterapie di Roma, che ha condotto diversi progetti di ricerca e recupero in istituti penitenziari: ” nel caso di vittime e stupratori adolescenti, come accade nelle donne adulte – spiega Petruccelli – molti stupri non vengono denunciati; spesso non c’è nemmeno la consapevolezza di aver preso parte ad uno stupro. Ce se ne rende conto solo dopo. Sempre più spesso veniamo a contatto con ragazzine che, a posteriori, chiedono aiuto”.
Nell’era tecnologica agli adolescenti non basta più picchiare il compagno handicappato, deridere l’insegnante o farsi riprendere mentre si compiono atti vandalici a scuola. “Secondo i giovani – continua la dottoressa – ormai queste bravate le fanno tutti e non fanno quasi più notizia, invece lo stupro è più forte perché l’indignazione che suscita è maggiore. Il sesso non c’entra; è solo una prova di forza, un’affermazione della propria esistenza. Non temono di essere puniti perché non si rendono conto di commettere un reato”. E in questa finta recita “le ragazze danno il loro consenso, si sentono desiderate, le protagoniste. Ma, dopo, si innescano la riflessione e il pentimento e, come in tutte le vittime di stupro, la ferita è indelebile e profonda”.
Ecco perché gli adulti non possono più rimanere indifferenti: gli adolescenti hanno un estremo bisogno di aiuto. “E’ evidente – continua Petruccelli – che ragazzi non sono gli unici colpevoli di questa situazione. Basta pensare che è la società stessa a bombardarli di messaggi incentrati sul corpo oggetto. Li stimola, in pratica, oltre la loro coscienza”. E sul fronte delle mancate responsabilità il mondo dell’istruzione non è da meno. “La scuola non li supporta con un’adeguata informazione: in aula non si fa educazione sessuale ma nemmeno educazione sentimentale. Si grida all’indignazione davanti ad un atto finito sui giornali, ma non si spiega a questi ragazzi il valore dei rapporti tra persone, il rispetto verso le donne ma anche verso il proprio corpo. Non si aiutano questi ragazzi a vivere una sessualità sana. Ed infine, se hanno bisogno di You Tube per affermare di esistere forse è perché nessuno li ascolta”. Speriamo che almeno chi di dovere inizi ad ascoltare il grado d’allarme dei sessuologi.
Alessandro Giuliani

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