A Brescia duemila studenti hanno manifestato per le vie del centro per dire no alla settimana corta, proposta della Provincia di Brescia, che vorrebbe ridurre di un giorno l’orario settimanale per le scuole superiori.
Mentre la manifestazione studentesca bloccava il traffico nel centro della città, nella zona della stazione ferroviaria, un gruppo di genitori ha consegnato al presidente della Provincia di Brescia Pierluigi Mottinelli, 4mila firme e dieci delibere di istituti scolastici bresciani proprio per esprimere il dissenso verso la proposta della Provincia.
La questione tiene banco in tutte le province italiane da qualche anno e vede alcuni istituti favorevoli, perchè vedrebbero giustificata l’adozione della settimana corta sia per una migliore efficienza dal punto di vista amministrativo, con un buon risparmio economico, sia per il concetto di una gestione familiare che favorisce l’aggregazione e la socializzazione.
Di contro, le famiglie e gli studenti non vedono di buon occhio questa soluzione, che dal loro punto di vista rischierebbe di aumentare il carico di lavoro giornaliero a scuola in modo insostenibile, specie per gli studenti della primaria e delle medie, che potrebbero soffrire non poco degli orari eccessivi dell’attività didattica.
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