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Settimana corta a scuola adottata nel milanese, un ds: “Dimensione più umana dello studio, dovrebbe essere la normalità”

Si discute ancora di settimana corta scuola. Stavolta non si tratta di una decisione dettata dall’aumento dei prezzi di luce e gas dovuto alla crisi energetica, ma da una concezione diversa della scuola da parte di un dirigente, come riporta Il Giorno.

Una scuola davvero più umana?

L’istituto superiore Vincenzo Benini di Melegnano, in provincia del capoluogo lombardo, guidato dal preside Claudio D’Antoni, è tra i plessi del milanese che hanno deciso di adottare lo “schema a cinque”: le lezioni hanno luogo dal lunedì al venerdì, mentre il sabato è libero per tutti. In settimana, però, si esce da scuola un’ora più tardi del solito (con due intervalli durante la mattinata).

“In questo modo si migliora la qualità del tempo-scuola, si dà modo agli alunni di recuperare le energie e riconnettersi con le famiglie. I ragazzi possono andare al museo, fare sport, trascorrere del tempo coi genitori. Non è poco – spiega il dirigente, al timone dell’istituto di Melegnano dall’inizio dell’anno scolastico -. Così si libera spazio per coltivare gli interessi personali e per una maggiore conciliazione dello studio con la vita privata”.

Secondo il preside i ragazzi dovrebbero avere la possibilità di riposarsi nel weekend, in modo da poter affrontare al meglio i giorni di scuola. Anche per questo motivo, il preside crede che sia importante che i ragazzi non siano oberati di compiti: “Un aspetto, questo, al quale si presta attenzione”, ha dichiarato.

La reazione degli studenti

A quanto pare il provvedimento non ha ricevuto polemiche da parte dell’utenza scolastica, anzi. “Ad oggi non abbiamo ricevuto nemmeno una mail di protesta. E se inizialmente, secondo un sondaggio condotto dagli stessi studenti, il 75% dei ragazzi era favorevole ai cinque giorni di lezione, ora questa percentuale è cresciuta fino al 100%, a riprova del fatto che l’orientamento del nostro istituto è in linea con le esigenze degli alunni e delle loro famiglie. I riscontri, finora, sono positivi”.

“In questo modo si favorisce una dimensione più umana dello studio, che va vissuto in maniera serena e non con l’ansia da prestazione”, ha continuato D’Antoni.

Ci sono altri due motivi per cui secondo il preside è conveniente tenere le scuole chiuse il sabato. Innanzitutto il fatto che, visto che gli altri uffici pubblici di sabato sono chiusi, la segreteria della scuola fatica ad interfacciarsi con l’esterno in questo giorno della settimana. Inoltre, afferma il dirigente, in questo modo si evita un giorno in più di esposizione degli studenti ad eventuali rischi.

Redazione

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