Il risparmio energetico, imposto dalla guerra in Ucraina, comporta riduzioni dei consumi generalizzati, con un giorno in meno di lavoro in presenza, ma non per le scuole e gli uffici di relazione con il pubblico. Almeno a Firenze andrà così. L’annuncio è del sindaco Dario Nardella: parlando a margine degli impegni a Bruxelles in qualità di presidente di Eurocities, il primo cittadino ha detto che vi sono una serie d’accorgimenti per ridurre del 10% i consumi energetici con la settimana corta per ridurre i consumi.
Il sindaco di Firenze ha detto che il Comune è pronto ad “applicare le restrizioni del decreto”, tuttavia “non abbiamo previsto la chiusura di scuole“. Una decisione su cui potrebbe avere influito la decisione di fine agosto del ministero dell’Istruzione, per l’anno scolastico 2022/23, di non volere attuare la didattica a distanza.
Attenzione allo spreco energetico a scuola
Certamente, ha detto Nardella, “sarà necessario avere comportamenti di buon senso anche nell’areazione delle classi per via del Covid, fare attenzione allo spreco energetico pur nel rispetto dei criteri forniti dalle autorità sanitarie”.
Sarà quindi un obiettivo assai complicato quello da raggiungere: nel capoluogo toscano si cercherà di ridurre i consumi tenendo aperte le finestre delle aule scolastiche, quindi il risparmio non potrà passare per la riduzione dei riscaldamenti. E difficilmente si potrà ridurre il consumo elettrico, considerando che le lezioni (mantenute nella loro interezza) non si possono svolgere al buio.
In generale, ha aggiunto, “stiamo lavorando a un pacchetto con l’obiettivo intanto con concentrazione del lavoro agile dei dipendenti del comune al venerdì, esclusi gli uffici di relazione con il pubblico: con lo smart working concentrato il venerdì possiamo chiudere tutti gli uffici risparmiando molto su illuminazione e riscaldamento”.
Meno illuminazione pubblica
In generale, ha continuato Nardella, il target di riduzione energetica a Firenze verrà raggiunto “sia agendo sui consumi delle infrastrutture pubbliche e sia agendo sull’illuminazione pubblica con riduzione in determinate fasce orarie”.
Il primo cittadino di Firenze, inoltre, ha aggiunto che “abbiamo deciso di spegnere alcuni lampioni in fasce notturne, senza incidere sulla sicurezza urbana, e stiamo discutendo con le categorie economiche delle misure di risparmio energetico, ad esempio spegnendo le insegne dei negozi e tenendo le porte chiuse nei negozi durante il giorno con il riscaldamento acceso”.