Dal 1958 si celebra ogni anno in questa settimana di settembre la Settimana Internazionale delle Persone Sorde, iniziativa voluta dalla World Federation of the Deaf, nata Roma nel 195, di cui fanno parte attualmente 133 nazioni. La giornata fu celebrata per la prima volta in Svizzera nel 1981 in occasione dell’Anno dell’ONU dedicato alle persone con disabilità. Per il 2022 il tema della settimana è “Costruire comunità inclusive per tutte e tutti”, con varie iniziative (link https://www.ens.it/gms/gms-2022 ).
Secondo i dati diffusi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 360 milioni di persone nel mondo vivono con disabilità legate alla perdita dell’udito. Oltre un miliardo di giovani, nella fascia d’età compresa tra i 12 e 35 anni, è a rischio di perdere il senso a causa del costante ascolto ricreativo di suoni troppo alti. Secondo l’indagine “State of Hearing” di Cochlear Italia, il 35% del campione si espone consapevolmente a livelli di rumore potenzialmente pericolosi. Inoltre la maggioranza, oltre il 61%, non prende la minima precauzione in ambienti percepiti come dannosi per l’udito.
Nell’ambito della settimana si celebra anche la Giornata della Lingua dei Segni, ufficialmente riconosciuta dalle Nazioni Unite nel dicembre 2017. Avviata dalla Federazione Mondiale dei Sordi, la proposta di creare questa giornata è stata presentata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dalla missione di Antigua e Barbuda e sostenuta da altri 97 Stati membri.
Dopo il voto positivo del dicembre 2017, il 23 settembre 2018 si è celebrata in tutto il mondo la prima Giornata internazionale della lingua dei segni.
Ricordiamo che nel 2021 è stato approvato in Italia il disegno di legge del cosiddetto Decreto Sostegni, che all’Articolo 34-ter. “riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana (LIS) e la lingua dei segni italiana tattile (LIST)“. L’articolo con le “Misure per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e l’inclusione delle persone con disabilità uditiva” riconosce le figure dell’interprete LIS e dell’interprete LIST quali professionisti specializzati nella traduzione e interpretazione rispettivamente della LIS e della LIST. Un successivo decreto definirà i percorsi formativi per l’accesso alle professioni di interprete LIS e di interprete LIST e le norme transitorie per chi già esercita tali professioni. Nel testo si legge anche che “per favorire l’accessibilità dei propri servizi, le pubbliche amministrazioni promuovono la diffusione dei servizi di interpretariato in LIS e in LIST, la sottotitolazione e ogni altra modalità idonea a favorire la comprensione della lingua verbale nonché iniziative di formazione del personale“.
Ogni anno nascono in Italia duemila bambini sordi o con gravi problemi all’udito. Se questi disturbi non vengono individuati subito e trattati, il rischio è che diventino penalizzanti, nonostante esistano terapie che consentono ai bambini affetti da sordità congenita di condurre una vita normale. L’ipoacusia è la patologia che comporta la riduzione auditiva di uno o entrambe gli orecchi.
Le scuole per sordi, un tempo numerose, sono attualmente presenti solo in alcune città italiane e sono poche le realtà educative che adottano esplicitamente un modello di educazione bilingue Italiano/LIS rivolto ad alunni sordi e udenti, presenti invece in molti paesi europei, come Danimarca, Francia, Spagna, Svezia, Stati Uniti, Canada, dove da tempo si è andato affermando il modello di educazione bilingue.
Una di queste è la scuola dell’infanzia e primaria Tommaso Silvestri, che è collegata all’ISISS Magar otto a Roma e un’altra si trova a Cossato (Biella) che da anni ha dato vita al progetto di bilinguismo “Lingua Italiana -Lingua dei Segni Italiana (LIS)” per l’integrazione dei bambini sordi nella scuola comune, con l’obiettivo di dare pari opportunità a sordi e udenti. E nel 2020 è nato a Roma il primo liceo sportivo per sordi in Italia, con classi miste, alunni udenti e non udenti, e docenti specializzati in collaborazione con il Comitato Paralimpico.
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