“La riforma forense è il mio grande pensiero per l’estate. È un passo molto importante perché gli avvocati sono tanti e si aspettano una legislazione che possa sottolineare e regolamentare il loro insostituibile ruolo”.
Gli avvocati in Italia sono più di 200 mila e può darsi che a volte i neolaureati interpretino la professione forense come un ripiego.Scelgono di fare gli avvocati magari dopo aver fallito su altri fronti. “Qui c’è un’esigenza precisa che riguarda la riforma delle modalità di accesso alla professione forense”
Assieme al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo l’obiettivo è quello di lanciare l’idea “di un nuovo percorso di formazione per gli avvocati. Chi aspira a esercitare questa professione, infatti, dovrebbe decidere il suo futuro fin dagli anni dell’università.
Per evitare che si scelga di fare l’avvocato come ripiego, magari dopo aver fallito un concorso, è auspicabile un percorso universitario diviso in due fasi: un triennio uguale per tutti e un biennio di specializzazione in cui si aprono in alternativa le strade dell’avvocatura, del notariato, della magistratura”
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