E adesso scoppia anche la “grana” delle sezioni-primavera.
A sollevare il problema è addirittura l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni Italiani) la cui Commissione Istruzione riunitasi nei giorni scorsi in occasione della Assemblea nazionale di Bastia Umbra ha raccolto i malumori dei Comuni grandi e piccoli che si stanno mostrando molto critici nei confronti delle disposizioni contenute nell’articolo 68 (7° comma) della legge finanziaria.
Le norme contestate sono proprio quelle che prevedono l’istituzione delle sezioni-primavera come sezioni “sperimentali” per bambini di 2-3 anni, da annettere alle scuole dell’infanzia.
L’Anci ritiene che la copertura finanziaria prevista dalla legge per questo nuovo servizio sia del tutto inadeguata e proprio per questo motivo ha proposto già da tempo un emendamento finalizzato ad utilizzare parte delle risorse previste in finanziaria per gli asili nido.
Non solo, ma i Comuni osservano che “se è vero che queste nuove sezioni consentirebbero di ampliare l’utenza degli asili nido, senza dover costruire nuove strutture e quindi con minor costo iniziale, la gestione concreta sarebbe ugualmente costosa, come dimostrano i dati forniti dagli stessi Assessori”.
Considerata poi la situazione finanziaria dei Comuni la Commissione Istruzione dell’Anci ritiene che “forse sarebbe stato opportuno dare priorità alla generalizzazione della scuola dell’infanzia e successivamente, con una norma di più largo respiro ipotizzare servizi diversi”.
Ma i Comuni non lesinano critiche di natura politica: non piace infatti all’Anci la previsione della finanziaria di rinviare in sede di Conferenza Unificata ogni decisione sulle modalità di realizzazione della sperimentazione. L’Anci si spinge addirittura oltre e ricorda che, su questo punto, le norme varate dalla Moratti erano migliori in quanto garantivano una maggiore autonomia ai Comuni.
La legge finanziaria, invece, “scarica” sui Comuni gran parte degli oneri derivanti dalla sperimentazione che però sarebbe affidata alla disponibilità e alla volontarietà del personale statale.
Infine, sottolineano i Comuni, c’è un problema di numeri: “Nel caso di soppressione già dalle prossime iscrizioni dell’anticipo che sembra riguardare circa 40.000 bambini e della introduzione di circa 20.000 posti per le sezioni primavera dove andranno gli altri 20.000 bambini?”
La protesta dell’Anci rischia di innescare un caso politico di non facile soluzione, tenuto conto che la norma sulle sezioni-primavera è stata inserita nella legge finanziaria in pieno accordo con le organizzazioni sindacali e, in particolare, con Cgil-Flc che, fin da subito, l’ha difesa e sostenuta con determinazione.
Per risolvere, almeno parzialmente, la questione il Ministro Fioroni potrebbe proporre di eliminare dalla finanziaria il passaggio in cui si dice che “l’articolo 2 del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 è abrogato” (si tratta appunto della norma “morattiana” sugli anticipi). Ma a quel punto dovrebbe fare i conti con Cgil-Flc.
Insomma, una brutta “gatta da pelare” per il Ministro.