All’incontro era presente il viceministro Mariangela Bastico, che ha innanzitutto aggiornato la situazione relativa all’avvio delle sezioni-primavera. Delle 2.800 richieste presentate, di cui circa il 20% provenienti da istituzioni scolastiche statali, ne sono state autorizzate l’82% (il restante 18% necessita di perfezionamenti della documentazione).
Entro la fine di ottobre è prevista l’erogazione della 1ª tranche (circa il 40%) del contributo. Nell’accordo del 14 giugno scorso in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali si quantificava in euro 25.000 per sezioni funzionanti sino a sei ore e in euro 30.000 per quelle funzionati oltre le sei ore – in ogni caso rispettando il limite dello stanziamento complessivo di 30 milioni di euro, ripartito tra Ministero della pubblica istruzione, Ministero della solidarietà sociale e Ministero delle politiche per la famiglia – il sostegno finanziario per ogni sezione-primavera istituita da soggetti pubblici e privati legittimati alla gestione dei servizi educativi (istituzioni scolastiche statali, scuole dell’infanzia paritarie, amministrazioni comunali, gestori di asili nido convenzionati).
Dopo un approfondito confronto, Ministero e organizzazioni sindacali hanno ribadito che, trattandosi di un servizio socio-educativo (a tal proposito la Cisl Scuola ha sottolineato “la netta distinzione tra i servizi socio-educativi per i piccoli dai 24 ai 36 mesi e la scuola dell’infanzia per i bambini dai 3 ai 6 anni”), ai fini dell’assunzione del personale non è applicato il Ccnl Scuola. E’ stata, pertanto, condivisa la necessità di definire in tempi brevissimi la natura del rapporto di lavoro per il personale impegnato nelle sezioni-primavera aggregate alle scuole statali, anche “al fine di fornire un orientamento omogeneo per tutto il territorio nazionale”.
In particolare, la Flc Cgil ha sostenuto l’impossibilità “di ricorrere al contratto a progetto da parte del dirigente scolastico in quanto tale tipologia contrattuale non è applicabile alla pubblica Amministrazione” nonché “di ricorrere a prestazioni autonome e/o a collaborazione coordinata e continuativa, come sostenuto dal Ministero della funzione pubblica, in quanto tale tipologia contrattuale, nella pubblica Amministrazione, è prevista solo per prestazioni professionali affidate ad esperti/professionisti: il personale utilizzato nelle sezioni-primavera non rientra tra queste categorie”. Per la Flc Cgil, che sottolinea “la necessità di prevedere, in funzione di una stabilizzazione del servizio, uno specifico atto di indirizzo che permetta alle organizzazioni sindacali e all’Amministrazione di disciplinare per via contrattuale l’intera materia”, il rapporto di lavoro del personale impegnato nelle sezioni-primavera “non può che essere di natura subordinata, benché a tempo determinato”.
Durante l’incontro dello scorso 18 ottobre, inoltre, è stato chiesto di verificare attentamente il rispetto, da parte di tutti gli enti erogatori del servizio, dei requisiti previsti per l’attivazione delle sezioni-primavera, che partono quest’anno in via sperimentale.