Una partita tra alunni di quattro scuole disputata lo scorso 22 ottobre a Bari è finita in rissa: come riporta Il Corriere della Sera uno studente 16enne è finito in ospedale in codice rosso, dopo aver riportato un trauma cranico. Il giovane ha passato la notte in ospedale e poi è stato dimesso.
A spiegare la vicenda è il capitano della squadra della scuola: “A organizzare il torneo erano stati i rappresentanti di istituto delle quattro scuole. Nel corso della partita il nostro compagno di squadra è stato colpito con un pugno da un avversario dopo un contrasto di gioco, ma la partita è proseguita regolarmente. Dopo, il nostro compagno ha subito un altro fallo dallo stesso avversario ed è rimasto a terra nei pressi delle panchine, dove c’erano spettatori anche esterni alle scuole. Lo studente si è avvicinato per chiedergli scusa, ma è stato spinto da uno degli spettatori ed è cominciato il parapiglia. Chi era lì vicino ha visto una persona tirare un calcio in testa al nostro compagno di squadra, che era ancora a terra”.
“Al telefono, gli operatori del 118 mi dicevano qualche manovra da fare per rianimarlo, e dopo pochi minuti ha ripreso conoscenza”. Poco dopo è intervenuto anche il fratello del ragazzo, che ha chiesto ai presenti chi avesse tirato il calcio senza avere risposta. Sul posto non sono intervenute forze dell’ordine, non è escluso che la famiglia possa presentare denuncia.
Sono molti gli episodi di violenza che hanno luogo tra giovanissimi: lo scorso lunedì 9 ottobre, ad esempio, è scoppiata una forte rissa durante la ricreazione in una scuola di Roma.
La lite, dapprima verbale e poi spostata sul piano fisico, ha coinvolto sei studenti. I collaboratori scolastici non sono riusciti a separare i giovani, intenti a darsele di santa ragione. Da qui la chiamata alle forze dell’ordine. “Un episodio spiacevolissimo – commenta la dirigente scolastica dell’istituto – fatti del genere, purtroppo, sono fonte di dispiacere tra i docenti, che lavorano silenziosamente per il bene degli allievi e poi si trovano a dover fare i conti con situazioni quasi inverosimili, come quella avvenuta nella nostra scuola”.
A quanto pare, la scuola sembra essere decisa a prendere anche provvedimenti disciplinari rigorosi. “Farò tutto quello che è necessario intraprendere – aggiunge la preside – in base alla normativa vigente, adottando misure volte a un unico obiettivo: quello educativo”. I minori sono stati affidati ai rispettivi genitori. Sul caso è stata aperta un’indagine.
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