A breve conseguirò la laurea Magistrale in Scienze Religiose e in prospettiva futura ho chiesto informazioni all’ufficio IRC diocesano circa la possibilità di inserimento nelle graduatorie di insegnamento. Mi è stato riferito, con tono che ho avvertito indisponibile o sufficiente, che è praticamente inutile laurearsi poiché posti non ce ne sono e fatto intendere che ad insegnare sono sempre gli stessi, alludendo probabilmente alla discrezionalità del vescovo nella nomina degli insegnanti e supplenti.
Da credente ritengo giusto che l’ora di Religione sia e debba rimanere CATTOLICA nella scuola italiana, dove l’impronta culturale del Cristianesimo è forte, così come credo che sia gusto che la Chiesa si occupi della formazione degli IDR attraverso i suoi ISTITUTI di Scienze Religiose, ma è tuttavia auspicabile che la nomina e la concessione delle supplenze venisse gestita, attraverso regolari graduatorie, dagli Uffici Scolastici Provinciali e dalle Segreterie Scolastiche come avviene per tutte le altre discipline.
Magari il concorso, se ci sarà mai, aiuterà in tal senso a rendere più chiaro il sistema. La scuola pubblica non può tollerare retaggi di questo tipo.
Lettera firmata
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