Il ministro dell'Istruzione uscente Marco Bussetti
Il tema della regionalizzazione tiene banco nell’agenda della politica scolastica. In corso il vertice di governo che definirà cosa fare con l’autonomia differenziata. Intanto prime critiche all’operato della maggioranza arrivano dal Partito Democratico.
In particolare Camilla Sgambato, responsabile Scuola del Pd, afferma: “Gravissimo che sulla regionalizzazione della scuola Bussetti abbia deciso, da ministro dell’istruzione, di allinearsi a Zaia e Fontana, tradendo il ruolo, che invece dovrebbe rivestire, di garante dell’unità del sistema scolastico, che è alla base della coesione del Paese. La scuola deve essere nazionale, si può chiedere maggiore autonomia pur salvaguardando il sistema d’istruzione come sta facendo il presidente Bonaccini”, aggiunge Sgambato.
“La proposta avanzata dai governatori leghisti, e sostenuta con forza da Bussetti, rischia invece di promuovere un sistema scolastico con investimenti e qualità legati alla ricchezza del territorio, con inquadramenti contrattuali del personale su base regionale, con salari, forme di reclutamento e sistemi di valutazione disuguali, con livelli ancor più differenziati di welfare studentesco e percorsi educativi diversificati”.
“Non è accettabile che il Ministro dell’Istruzione avalli questa proposta che spacca il nostro sistema di istruzione, penalizzando le aree territoriali con minori risorse disponibili e i ragazzi in condizioni di svantaggio economico e sociale. Il M5S, che con le parlamentari Azzolina e Granato critica le parole del Ministro, cosa vuol fare?”
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