Attualità

Sgarbi: “Tracce sciatte e prevedibili. Inaccettabile Montanari, meglio Sciascia”

A Sgarbi, che nel 1970 affrontò l’esame di Maturità con sole 4 materie all’orale e due scritti, non sono piaciute le tracce scelte dal ministero, e, intervistato da Linkiesta.it, spiega: “Sono generiche, piatte. Bussetti mi ha chiamato oggi per compiacersi di aver visto una traccia sul Novecento, come il titolo del mio ultimo libro, ma gli ho detto che i brani scelti non mi piacciono, sono prevedibili. E c’è una cosa che trovo inaccettabile”.

Montanari? Vivente e antigovernativo

E poi aggiunge: “È assurdo scegliere un brano scritto da un vivente, come Tomaso Montanari, che odia il governo e la Lega antagonista come testo di riferimento per parlare della bellezza del paesaggio e della storia. Bastava ricorrere a uno dei tanti italiani di valore che non vivono più. Ce ne sono tanti”.

E poi specifica meglio:” Trovo ridicolo che uno che ha definito il governo “fascista” sia scelto come esempio per i giovani. Andando avanti di questo passo, la prossima volta potremo avere una frase di Mussolini. Ma ha visto quello che ha detto di Zeffirelli il giorno della sua morte? Lo ha definito un “insopportabile mediocre”. Si capisce che questo è un anti italiano. Può benissimo fare l’antagonista, ma non può essere preso come riferimento, nessuno di noi viventi dovrebbe esserlo”.

Ungaretti, Montale, Sciascia

“Ungaretti”, sottolinea dopo il critico, “ è l’ultimo grande poeta italiano e per commentarlo bisogna stare dentro la storia, conoscerla. E da tempo dico che la storia dovrebbe essere un tema dominante nell’insegnamento, soprattutto negli esami. L’ho ricordato un po’ di tempo fa al mio amico Bussetti e sono contento che abbia seguito il mio ammonimento.

Bene la scelta di Sciascia, precisa, ma quello “dei professionisti dell’antimafia. Che visto come si comportano i giudici oggi è un tema di grande attualità”;  ma se fosse Sgarbi stesso a scegliere i temi per i ragazzi si indirizzerebbe al  “poeta che corrisponde più alle condizioni del nostro tempo, a Eugenio Montale. Se dovessi partire da una posizione più europea direi Konstantinos Kavafis, Oppure sceglierei Ezra Pound”.

E conclude: “All’esame di maturità presi 58 su 60. E non me ne frega niente non aver preso il massimo”.

Pasquale Almirante

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