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Shoa e cultura della pace

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Ogni due anni si tiene a Carrara un simposio internazionale di  scultura su temi di impegno civile. Quest’anno gli artisti che partecipano alla mostra allestita nel Teatro degli Animosi sono stati invitati a rievocare il dramma della Shoa e la ricerca della pace.
Nell’ambito della manifestazione artistica organizzata dall’amministrazione comunale di Carrara è stata allestita, infatti, una mostra documentaria sull’applicazione, nel periodo fascista, delle leggi razziali a 20 docenti e a 290 studenti ebrei dell’Ateneo di Pisa e sulle tragiche conseguenze della guerra.

Atti ufficiali, fotografie, testimonianze si susseguono sui pannelli della mostra, ricordando il dramma degli anni compresi fra il 1938 ed il 1946.

I testi proposti guidano il visitatore nelle diverse sezioni: leggi razziali, loro conseguenze sui professori e sugli studenti, morte per motivi di guerra, danni alle strutture, ricerca della pace, aiuto agli studenti, appello alla pace, tesi di laurea. Testi e didascalie offrono i riferimenti necessari ad inserire le vicende individuali nel contesto storico del periodo.
La mostra, aperta da un intervento del rettore dell’Università di Pisa, Luciano Modica, è stata  inaugurata lo scorso 26 luglio alla presenza di Tullia Zevi, presidente della Commissione per i rapporti interculturali e interreligiosi della Federazione delle Comunità Ebraiche Europee, e potrà essere visitata sino al 16 agosto (dalle ore 17 alle 23, lunedì escluso).

Curata dal prorettore Tommaso Fanfani, la mostra, denominata Shoa e cultura della pace e corredata da un catalogo pubblicato dall’editrice universitaria pisana "Plus" con il contributo della Cassa di Risparmio di Carrara, è basata su una documentazione ricavata dagli archivi dell’Ateneo di Pisa.

L’impegno nell’allestimento della mostra, che invita ad una riflessione sull’importanza della memoria storica, rientra tra le iniziative promosse dall’Università pisana per favorire e diffondere  la cultura della pace e della tolleranza.

Deportazioni di massa, "pulizia etnica", orrori della guerra riemergono, purtroppo, dal passato inducendo ad una maggiore vigilanza attiva a salvaguardia dei valori della civile convivenza e della democrazia, perché è intollerabile che possano ripetersi, in qualsiasi parte del mondo, simili drammi. Anche per questo si è consolidato nell’Ateneo di Pisa il Centro interdipartimentale di Scienze della pace, con il nuovo corso di laurea in Scienze per la pace.

Per ulteriori informazioni sull’iniziativa è possibile rivolgersi all’ufficio comunicazione dell’Università di Pisa (tel. 050/2212113; e-mail
[email protected]).