Siamo ormai vicinI al 27 gennaio, “la giornata della memoria”. Riflettendo sul più grave stermino perpetrato dagli uomini ai danni di altri uomini, quello di sei milioni di ebrei negli anni della seconda Guerra Mondiale, ognuno di noi si è chiesto almeno una volta nella sua vita: “Ma perché?”. E abbiamo cercato anche di darci una risposta, trovandola nella disumana follia di Hitler o nella crudeltà e indifferenza del popolo tedesco o di una parte di esso che lo seguì in questo irrazionale ed efferato disegno.
Ma forse tutto ciò non basta a spiegare un genocidio di proporzioni immani che si è consumato nel cuore della civilissima Europa e nella patria di Immanuel Kant. E allora la ragione deve farci ulteriormente interrogare sulle vere motivazioni di quanto è successo perché, per fare in modo che non accada mai più, bisogna prima di tutto capirne i motivi. Riduttivo e fuorviante sarebbe ritenere la Shoah una colpa esclusiva di Hitler e della Germania nazista. Hitler e i nazisti sono soltanto la punta dell’iceberg di un odio feroce che, nel corso dei secoli, si è riversato sugli Ebrei.
Non solo l’odio, ma l’ignoranza e il pregiudizio, che insieme costituiscono una miscela esplosiva, hanno determinato la Shoah. Il pericolo di un nuovo genocidio è sempre presente nella nostra società perché l’odio, l’ignoranza e il pregiudizio non sono stati ancora estirpati dal cuore e dalla mente degli esseri umani, come dimostrano le incredibili scritte antisemite apparse qualche anno fa a Roma ( “Anna Frank bugiardona”!) o il pacco con una testa di maiale fatta recapitare alla Sinagoga della capitale.
Da questo punto di vista, la scuola e gli insegnanti hanno una funzione di grande importanza. Per secoli, la cultura ebraica è stata ignorata, disprezzata, considerata inferiore, irrisa. Lo è, purtroppo, ancora oggi.
Eppure, la cultura ebraica ha dato al mondo intero il genio di tre grandi personaggi, senza tener conto dei quali la storia del secolo passato , il Novecento, non potrebbe essere compresa: Marx , Freud e Einstein.
Non solo! La cultura ebraica ha dato alla civiltà umana il testo più antico che abbiamo,la Bibbia, a torto considerato un libro “per preti” quando, invece, è una straordinaria opera letteraria ricca di storie avvincenti.
Tra i suoi autori, spiccano nomi di grandissimo rilievo: Isaia, ad esempio, il “ Dante degli Ebrei”, sotto il cui nome confluiscono gli scritti di almeno tre autori diversi: Isaia, il Deutero- Isaia e il Trito- Isaia. A scuola i nostri studenti imparano che Omero è stato il primo poeta della civiltà letteraria occidentale. In verità ,già molto tempo prima che l’Iliade e l’Odissea vedessero la luce, il Cantico di Debora ( dal Libro dei Giudici,la cui composizione risale all’XI sec. a. C.) raggiunge vette di poesia altissime. Per rendersene conto, basta andarsi a leggere il brano ( cap.5) in cui Giaele si vendica del persecutore del suo popolo, Sisara. Quil’autore riesce veramente a penetrare nel cuore della madre di Sisara, che, dietro una finestra, attende invano il ritorno a casa del figlio (“ Perché il suo carro tarda ad arrivare ?”), ignara della sua atroce fine : Giaele prima gli ha dato ospitalità nella sua tenda, poi, lo ha ammazzato, conficcandogli un picchetto nella tempia
Pagine altissime di poesia, precedenti ai Greci, ma, a differenza dei Greci, anonime ( forse opera di una poetessa). La scuola ha un ruolo centrale, si diceva, perché può, anzi deve far riscoprire alle giovani generazioni la bellezza e il fascino di una cultura diversa sì dalla nostra, ma che ha dato alla civiltà umana un enorme contributo e con la quale abbiamo molti legami: solo così si abbatte l’odio e il pregiudizio, solo così eviteremo il rischio di una nuova Shoah!