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Shoah, Profumo chiede a docenti e genitori di prendere posizione

“La comprensione della Shoah e la spinta morale che ne deriva ci impegnerà, ciascuno nel posto che occupa nella sua comunità, a non sottovalutare e a contrastare attivamente ogni nuovo emergere di pratiche violente, dalle tragedie che dilagano in tante parti del mondo, alle più limitate ma non perciò insignificanti violenze nella nostra Italia. A cominciare dagli episodi di intolleranza verso stranieri, Rom, Sinti, disabili e deboli. Per non parlare dell’omofobia strisciante e dei rigurgiti di antisemitismo. Non c’è luogo più idoneo della scuola per disinnescare queste minacce”. Con queste parole, pronunciato al Quirinale il 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha voluto sottolineare l’importanza della scuola e la responsabilità degli insegnanti per stroncare sul nascere qualsiasi accenno che conduca verso il ritorno delle atrocità che hanno subito milioni di individui durante la seconda guerra mondiale.
Profumo ha ricordato la visita della scorsa settimana con 180 studenti ai campi di Auschwitz e Birkenau: una visita che, hanno raccontato i cronisti presenti, ha segnato non poco il ministro dell’Istruzione. Visitare quei luoghi, a sottolineato Profumo, “ha scosso nel profondo le nostre coscienze di uomini ed educatori, in un modo che non potremo mai dimenticare”: per questo è fondamentale operare per la “costruzione, a cominciare dalla scuola, di una cittadinanza condivisa, fondata sul rispetto e sui diritti delle persone, contro ogni forma di negazionismo, antisemitismo, razzismo o paura del diverso”.
“L’incontro con l’abisso dei campi di sterminio, e la celebrazione della Giornata della Memoria – ha continuato Profumo – servono proprio a questo. A renderci tutti nuovi testimoni, nuovi ambasciatori del valore della memoria come maestra di vita, per l’uomo e non contro l’uomo. Una testimonianza da vivere e rappresentare in ogni nostro contesto della nostra vita, a casa come a scuola o sul posto di lavoro”, ha continuato: “Adulti, degli educatori, delle istituzioni che devono essere le prime a dare l’esempio, reagendo con forza e determinazione di fronte a ogni episodio di discriminazione, violenza, negazione. È questo l’impegno che prendo davanti a tutti voi: impegnarmi di più affinché nelle nostre scuole e università si insegnino con rinnovato vigore anche i principi fondamentali della nostra Costituzione, che senza alcun possibile fraintendimento – ha concluso il ministro – riconosce a tutti i cittadini uguali diritti e dignità”.
Sempre durante il suo intervento al Quirinale, il responsabile del Miur ha detto che, alla luce dell’importanza dell’argomento, “il lavoro di insegnanti, dirigenti e personale scolastico merita di essere sostenuto e riconosciuto in modo più significativo: per questo con il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna abbiamo firmato un Protocollo d’Intesa triennale, per far sì che la nostra scuola sia ancor più compiutamente una scuola di memoria”. Profumo ha quindi spiegato che il protocollo prevede di “valorizzare il concorso ‘I giovani ricordano la Shoah’; di favorire la diffusione dei progetti educativi e delle mostre itineranti elaborate con l’Ucei; di promuovere la partecipazione di insegnanti, studenti e genitori ai corsi di formazione in didattica della Shoah. E ancora, di favorire l’organizzazione di viaggi della Memoria in Italia e all’estero; di promuovere in ogni sede i lavori e i progetti di partenariato, le iniziative culturali, didattiche, accademiche e di ricerca dirette a mantenere viva la memoria collettiva della Shoah, nonché sui temi dell’antisemitismo, del pregiudizio, del razzismo e del negazionismo”.
Alessandro Giuliani

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