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Short video per dire no a bullismo e doping

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”Lo sport – ha osservato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano – è bello perché ti impone e ti insegna che c’è la gara, ci sono delle regole e che se vinci o perdi c’è uno stile nella sconfitta e nella vittoria. Lo sport è vita e il rispetto della legalità è prevenzione. Bisogna pensare alla legalità come elemento di valutazione del comportamento di una società che vuole andare nella giusta direzione”. ”Il metodo perché non attecchisca l’illegalità è lo sport: è il vaccino, la medicina preventiva – ha aggiunto il capo della Polizia, Alessandro Pansa – lo sport è lo strumento per colloquiare con il mondo giovanile e affrontare meglio i temi della legalità”.

I ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado potranno presentare spot, sceneggiati, videoclip, notiziari sportivi, reinterpretando ”in forma creativa i valori fondanti della cultura motoria e sportiva”, come ”passione e impegno, coraggio e libertà, lealtà e fiducia, uguaglianza, dignità e rispetto, solidarietà e amicizia”. ”I bambini ce li hanno naturalmente questi valori – ha osservato il sottosegretario all’Istruzione, Gian Luca Galletti – dobbiamo preservarli, perché non vengano meno. Noi non gli diamo sempre un buon esempio. I migliori educatori siamo noi con i nostri comportamenti. Teniamo alta la guardia”. ”Io sono simbolo di accettazione di un verdetto sbagliato”, ha commentato il campione di pugilato, testimonial dell’iniziativa, Roberto Cammarelle, riferendosi al risultato di Londra 2012.

Secondo un’indagine sul bullismo nelle scuole superiori, ha ricordato l’Osservatorio, un ragazzo su due subisce episodi di violenza verbale, psicologica e fisica e il 33% è vittima ricorrente di abusi.

L’iscrizione al concorso, organizzato anche in collaborazione con Coni, Ecologico international film festival, Federazioni sportive nazionali e Rai Gulp, scade il 25 febbraio e le opere dovranno essere inviate entro il 31 marzo. ”I giovani – ha concluso l’amministratore delegato di Coni servizi, Alberto Miglietta – non devono avere come obiettivo illegalità e doping, ma battere se stessi”. (ANSA).